Sei milioni di italiani soffrono di patologie oculari, ma solo l’1% della spesa sanitaria è destinato alla vista

Oltre sei milioni di italiani convivono con una malattia oculare e un terzo di questi presenta una problematica tale da compromettere la qualità della vita. Tuttavia, il Servizio Sanitario Nazionale destina all’oftalmologia appena l’1% della spesa complessiva. Un dato che fotografa una sottovalutazione strutturale del problema, nonostante le malattie della

Nonostante l’impatto crescente delle malattie oculari, l’oftalmologia resta ai margini delle priorità del SSN. A livello globale, ogni dollaro investito in salute visiva può generarne fino a 28 di ritorno in produttività e benessere

Oltre sei milioni di italiani convivono con una malattia oculare e un terzo di questi presenta una problematica tale da compromettere la qualità della vita. Tuttavia, il Servizio Sanitario Nazionale destina all’oftalmologia appena l’1% della spesa complessiva. Un dato che fotografa una sottovalutazione strutturale del problema, nonostante le malattie della vista rappresentino una delle principali cause di disabilità a livello globale. A denunciarlo è l’Associazione Pazienti Malattie Oculari che evidenzia come la carenza di risorse porti a ritardi diagnostici, difficoltà di accesso e un crescente sovraccarico per gli specialisti del settore.

Un problema globale

La situazione italiana si inserisce in un quadro globale che mostra con chiarezza come la salute visiva non sia soltanto una questione sanitaria, ma anche un fattore economico e sociale di primo piano. Secondo il Vision Atlas dell’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità, oltre un miliardo di persone nel mondo vive oggi con una perdita visiva o patologie oculari che potrebbero essere prevenute o trattate. Una condizione che genera ogni anno un costo economico stimato in circa 411 miliardi di dollari, dovuto soprattutto alla minore produttività, alla perdita di autonomia e alle disuguaglianze nell’accesso all’istruzione e al lavoro.

Eppure, investire nella salute degli occhi conviene. Il Global Investment Case del Vision Atlas mostra infatti che, tra il 2026 e il 2030, un investimento complessivo di 7 miliardi di dollari nei Paesi a medio e basso reddito produrrebbe benefici economici pari a 199 miliardi: ogni dollaro speso in prevenzione, diagnosi precoce e cura delle patologie oculari genera un ritorno di 28 dollari in termini di produttività, benessere e inclusione sociale.

Benefici non solo economici

Tale impatto positivo non riguarda solo l’economia, ma anche altri ambiti, come quello dei caregiver. Chi assiste persone con deficit visivi affronta spesso carichi significativi che incidono sulla qualità della vita e sulla possibilità di lavorare. Secondo i dati, spesso si tratta di donne che riducono le ore di lavoro o abbandonano del tutto l’occupazione per dedicarsi alla cura dei familiari. Migliorare la vista di chi vive con un deficit visivo significa quindi restituire tempo, libertà e produttività anche a chi se ne prende cura. Secondo le stime del Vision Atlas, il recupero visivo potrebbe generare fino a 20 miliardi di dollari di produttività aggiuntiva, passando da 726 milioni nel 2026 a 7,7 miliardi nel 2030.

Anche la sicurezza stradale trae beneficio da una migliore salute visiva. Nella maggior parte dei Paesi, una buona vista è requisito indispensabile per ottenere la patente di guida, ma nei Paesi a medio e basso reddito i controlli restano spesso deboli o informali. È dimostrato che la ridotta acuità visiva aumenta del 50% il rischio di incidenti stradali, che rappresentano la principale causa di morte tra i 5 e i 29 anni in queste aree del mondo. Secondo l’analisi del Vision Atlas, una correzione diffusa dei difetti visivi potrebbe evitare, nel periodo 2026-2030, oltre 211.000 incidenti e salvare circa 5.800 vite umane.

La “Carta della Salute dell’occhio”

L’Associazione Pazienti Malattie Oculari ribadisce gli obiettivi stabiliti nella Carta della salute dell’occhio, documento di riferimento per la promozione della prevenzione e della diagnosi precoce in ambito oftalmologico. La Carta si inserisce nella campagna nazionale “La salute dei tuoi occhi. Non perderla di vista”, promossa dall’associazione in collaborazione con la Società Italiana di Scienze Oftalmologiche, con il patrocinio dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Intergruppo parlamentare per la prevenzione e la cura delle malattie degli occhi, e con il contributo di 18 associazioni di pazienti e società scientifiche.

Nel suo primo anno di attività, la campagna ha toccato cinque regioni: Lazio, Liguria, Lombardia, Puglia e Sicilia. Sono stati organizzati incontri istituzionali con decisori e specialisti, momenti di confronto sui modelli di assistenza e giornate di informazione e screening gratuite per i cittadini. Complessivamente, sono state coinvolte oltre 400 persone. Una su cinque è risultata a rischio di patologie oculari, a conferma dell’importanza della prevenzione sul territorio.

«Il bilancio della campagna è più che positivo, considerando che l’associazione è nata di recente e tante sono le problematiche messe in campo e da affrontare» dichiara Francesco Bandello, presidente APMO e direttore dell’Unità di Oculistica dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano. «Siamo consapevoli che questi primi risultati hanno un valore relativamente modesto rispetto alla possibilità di cambiare concretamente la realtà in cui operiamo. Se guardo al futuro sono ottimista, auspicando che si riesca a mantenere l’attuale livello di attenzione, di sollecitazioni e di dialogo, perseverando sugli stessi obiettivi: la nostra associazione si propone di ricoprire, in questo senso, un ruolo di primo piano».

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