In Italia un infermiere su quattro viene aggredito (e non denuncia)

Con oltre 125 mila aggressioni ogni anno, l’Italia è il Paese europeo in cui la violenza sugli operatori sanitari ha l’incidenza più alta. E, in molti casi, chi subisce non denuncia. «Servono misure urgenti e presidi fissi di sicurezza», fa sapere il sindacato Nursing Up
Con oltre 125 mila aggressioni ogni anno, l’Italia è il Paese europeo in cui la violenza sugli operatori sanitari ha l’incidenza più alta. E, in molti casi, chi subisce non denuncia. «Servono misure urgenti e presidi fissi di sicurezza», fa sapere il sindacato Nursing Up

In Italia, un infermiere su quattro subisce una violenza fisica e/o verbale. La denuncia arriva dal sindacato Nursing Up che, riportando i dati OMS, racconta di come il Paese risulti tra i primi in tutta Europa per numero di aggressioni al personale infermieristico, rapportato al totale degli operatori sanitari: si parla, infatti, di oltre 125.000 aggressioni che, su un totale di circa 460.000 unità, porta ad un’incidenza del 27-28%.

Un infermiere su quattro subisce, ma in pochi denunciano

Con tale incidenza, l’Italia detiene il primato in questa triste classifica. Si tratta di numeri molto più alti rispetto ad altre nazioni europee, come il Regno Unito, dove si registrano circa 74.000 aggressioni, la Germania, con 38.000 casi, e la Francia, che si “ferma” a 24.000. Tale situazione appare ancora più drammatica se si pensa che solamente un caso su quattro viene regolarmente denunciato. La maggior parte degli infermieri in Italia, come nel resto d’Europa, non mette mai in atto percorsi ufficiali di segnalazione: per questo, secondo Nursing Up, si può parlare di un fenomeno ancora più inquietante, enorme e silenzioso, che amplifica la gravità della situazione. La paura di ripercussioni, la sfiducia nella possibilità di essere tutelati, la mancanza di protocolli chiari, sono tutti elementi che fanno desistere gli operatori dal denunciare.

«I pronto soccorso come trincee»

Secondo Antonio De Palma, presidente del sindacato Nursing Up, la situazione è diventata insostenibile. «In proporzione al numero di operatori e agli accessi ospedalieri, siamo il paese europeo con il più alto tasso di aggressioni» spiega. «I pronto soccorso sono diventati trincee e i pazienti vedono l’infermiere come avversario. La politica ha mostrato un grave deficit di attenzione: non bastano leggi simboliche, servono misure strutturali che garantiscano sicurezza, rispetto e condizioni di lavoro dignitose».

Tra presidi fissi e formazione, ecco le possibili soluzioni

L’allarme lanciato dal sindacato non riguarda esclusivamente l’incolumità fisica degli infermieri, ma anche la salute pubblica. Infatti, se chi cura viene aggredito, ne risentono la qualità delle cure e l’efficienza del Sistema Sanitario Nazionale. Per questo, secondo Nursing Up è necessario intervenire con decisione. Tra le tante, il sindacato propone la creazione di un registro nazionale obbligatorio delle aggressioni, così da evitare omissioni di denunce, presidi fissi di sicurezza nei pronto soccorso, formazione obbligatoria per gli infermieri sulla de-escalation dei conflitti e un piano di assunzione per colmare la carenza di infermieri in Italia, stimata in circa 175.000 unità.

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di Bernardino Ziccardi

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