La pericolosa diffusione di zecche della stella solitaria negli USA

Il cambiamento climatico ha permesso la diffusione di zecche della stella solitaria, vettori della sindrome da alpha-gal che porta all'allergia alla carne rossa e ai latticini.
diffusione zecche della stella solitaria

Negli Stati Uniti comincia ad assumere carattere endemico la diffusione di zecche della stella solitaria (Lone Star). Queste sono pericolose per l’uomo perché vettore di un virus che fa sviluppare, nei soggetti che mordono, un’allergia alla carne rossa e ai latticini, la sindrome da alpha-gal. Si tratta di un’altra patologia che deve la sua propagazione al cambiamento climatico, perché questa specie di zecche è originaria del sud-est degli Stati Uniti e nel 2009 i casi noti erano poche decine. Oggi, invece, si contano 450.000 casi conosciuti che arrivano persino a toccare il Maine, estremo opposto del paese. La proliferazione di questa malattia è solo uno dei numerosi casi di zoonosi che in questo momento sono in pericolosa ascesa.

La diffusione della zecca della stella solitaria

Queste zecche sono note per essere insolitamente aggressive e ora si stanno spingendo in stati che in precedenza avevano climi troppo rigidi per il loro insediamento. Sono aggressive e possono inseguire rapidamente un bersaglio umano se lo individuano. «Ti cacciano, sono una via di mezzo tra una lenticchia e un velociraptor», ha dichiarato Sharon Pitcairn Forsyth, conservazionista che vive nell’area di Washington DC citato dal Guardian.

Con il riscaldamento climatico, causato dall’utilizzo di combustibili fossili, le zecche sono in grado di spostarsi in aree che stanno diventando sufficientemente calde per loro. Inoltre, il crescente numero di cervi, che ospitano alcune specie di zecche, e lo sviluppo urbano in aree naturali aumentano le interazioni con le zecche. Tuttavia, molto resta ancora sconosciuto, come ad esempio il motivo per cui le zecche Lone Star abbiano iniziato solo recentemente a causare queste reazioni allergiche.

«Pensavamo che fosse qualcosa di relativamente raro dieci anni fa, ma è diventato sempre più comune e mi aspetto che continui a crescere molto rapidamente», ha affermato Brandon Hollingsworth, esperto dell’Università della Carolina del Sud che ha studiato la diffusione delle zecche della stella solitaria. «Abbiamo assistito a un aumento esplosivo di queste zecche, il che è preoccupante. Immagino che l’alpha-gal si diffonderà presto su tutta l’area occupata dalle zecche, che potrebbe diventare l’intera metà orientale degli Stati Uniti, dato che non c’è molto che possa fermarle. Oggi sembra una stranezza, ma potremmo ritrovarci con milioni di persone allergiche alla carne».

La sindrome da alpha-gal

La sindrome da alpha-gal è particolarmente insidiosa perché impedisce ai loro ospiti di consumare carne rossa senza subire gravi reazioni, come orticaria o addirittura infarto. L’alpha-gal è difficile da affrontare poiché non provoca una reazione allergica immediata come accade, ad esempio, con le arachidi. I sintomi spesso compaiono diverse ore dopo il consumo di carne. La sindrome non è causata da un agente patogeno, ma scatena un’allergia a una molecola di zucchero presente nei mammiferi. Anche i latticini e una serie di altri prodotti, come dentifrici o dispositivi medici, che hanno la stessa molecola diventano proibiti. I ricercatori ritengono che la condizione possa attenuarsi nel tempo, ma peggiora nel caso in cui si venga nuovamente morsi dalla zecca.

Sono stati trovati casi anche in Europa e Australia, sebbene in numero ridotto. Si presume che la diffusione negli USA di zecche della stella solitaria dovrebbe arrestarsi alle Montagne Rocciose. Tuttavia, altre specie di zecche potrebbero diffondere la sindrome alpha-gal. Infatti, un recente studio ha scoperto che anche la zecca occidentale a zampe nere e la zecca a zampe nere, nota anche come zecca dei cervi, potrebbero causare la condizione. In aggiunta, è stato accertato un caso nello stato di Washington di una persona morsa da una zecca locale, l’occidentale a zampe nere.

Un tema non solo americano

La diffusione dell’alpha-gal si inserisce in un contesto più ampio di minacce legate a malattie trasmesse dalle zecche. Il virus Powassan, che può uccidere causando infiammazioni cerebrali, è ancora raro ma in crescita. Anche la diffusione della malattia di Lyme, che può causare problemi neurologici e cardiaci nei casi più gravi, è in aumento. «Il 60% di tutti i nuovi patogeni umani emergenti ha origine zoonotica, cioè trovati negli animali. Il 72% di questi proviene dalla fauna selvatica» avverte Maurizio Ferri, veterinario dirigente della ASL di Pescara, ed esperto del Comitato Consultivo per le Emergenze di Sanità Pubblica. «Le arbovirosi, ovvero virus trasmessi da vettori come zecche e zanzare, rappresentano oltre il 17% di tutte le malattie infettive. Sono responsabili della morte di oltre mezzo milione di persone ogni anno».

«Sono in aumento anche le infezioni umane casate dal virus dell’encefalite da zecca (TBE) della famiglia dei Flaviviridae. Il suo sottotipo dominante in Europa è prevalentemente associato ad una forma lieve che può evolvere con l’interessamento del sistema nervoso centrale nel 20-30% dei pazienti, un tasso di mortalità dello 0,5-2%, e sequele neurologiche in circa il 10% degli stessi. L’uomo è un ospite accidentale e senza uscita e l’infezione avviene principalmente attraverso i morsi delle zecche. In Italia la TBE è endemica in Lombardia e Trentino e le prove indicano un alto rischio di esposizione alle zecche infette».

«I dati epidemiologici, indicano, un ampliamento dell’areale geografico del vettore e un impatto significativo in sanità pubblica. La diffusione delle zecche è in parte spiegata dall’espansione dell’area geografica dovuta al cambiamento climatico, con l’aumento delle temperature e inverni più miti. Questi e altri fattori ecologici, giocano un ruolo cruciale nel determinare la capacità vettoriale delle zecche» afferma l’esperto.

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