Adolescenti italiani tra nuove dipendenze e vecchi rischi: il Rapporto ESPAD

Meno cannabis e sigarette tradizionali, ma cresce l’uso di psicofarmaci, il gioco d’azzardo e il policonsumo di nicotina. Lo rivela il report ESPAD®Italia 2024 del Cnr.
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Cambiano le abitudini dei giovani italiani e, con esse, anche le forme di rischio. Il consumo delle sostanze illegali “classiche” come la cannabis mostra un calo, mentre emergono nuove dipendenze e comportamenti problematici, spesso legati al digitale e ai prodotti di nuova generazione. È quanto emerge dal Rapporto ESPAD ® Italia 2024 sulle dipendenze tra i giovani, dal titolo “Sotto la superficie – Le nuove sfide dell’adolescenza tra rischi e quotidianità”, curato dai ricercatori dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ifc). Lo studio, consultabile online sul sito del Cnr, ha coinvolto 20.201 studenti delle scuole superiori italiane di età compresa tra i 15 e i 19 anni, analizzando consumi, abitudini e comportamenti a rischio.

Nicotina e tabacco: il tramonto della sigaretta tradizionale

Il consumo esclusivo di sigarette tradizionali è in calo, ma il tabacco non scompare. Quasi sei studenti su dieci (58%) dichiarano di aver provato almeno un prodotto contenente nicotina nel corso della vita. Accanto alle sigarette classiche si diffondono sigarette elettroniche (utilizzate nell’ultimo anno dal 40% del campione) e prodotti a tabacco riscaldato, segnando il passaggio a un policonsumo di dispositivi a base di nicotina. L’aumento è più marcato tra le ragazze e solleva preoccupazioni per i possibili effetti sulla dipendenza.

Psicofarmaci, alcol e cannabis: emergenze a più facce

Il misuso di psicofarmaci senza prescrizione medica raggiunge nel 2024 uno dei livelli più alti mai registrati: ne ha fatto uso il 12% degli studenti, con una prevalenza femminile del 16% rispetto al 7,5% dei ragazzi. L’alcol si conferma parte integrante della socialità giovanile: il 76% dei partecipanti dichiara di averne fatto uso nell’ultimo anno. Tornano a crescere il binge drinking e si abbassa l’età della prima intossicazione alcolica, che per molti avviene prima dei 14 anni. In controtendenza, l’uso di cannabis continua a diminuire, pur restando la sostanza illegale più diffusa tra gli adolescenti italiani.

Gioco d’azzardo e digitale: nuovi fronti di vulnerabilità

Il gioco d’azzardo, in forma tradizionale o online, raggiunge nel 2024 i livelli più alti di sempre: il 57% degli studenti dichiara di aver giocato nell’ultimo anno, nonostante il divieto ai minori. L’11% presenta un profilo di gioco “a rischio” o “problematico”. Parallelamente, l’universo digitale occupa uno spazio sempre più centrale nella vita quotidiana dei giovani: uso intensivo della rete, cyberbullismo e challenge online testimoniano un intreccio crescente tra vita reale e virtuale.

“Un rischio che cambia forma”

«I dati 2024 ci mostrano un’adolescenza in rapida trasformazione. Non assistiamo a una diminuzione del rischio, ma a una sua mutazione», spiega Sabrina Molinaro, dirigente di ricerca del Cnr-Ifc e coordinatrice dello studio. «Diminuiscono i consumi di sostanze illegali classiche, ma crescono le dipendenze legate alla tecnologia e ai prodotti di nuova generazione, come sigarette elettroniche e gioco d’azzardo online. Aumenta anche l’uso di psicofarmaci come automedicazione per gestire ansia e stress. È necessario un impegno condiviso tra scienza, scuola e famiglie per fornire ai ragazzi strumenti critici e orientare le politiche di prevenzione verso queste nuove sfide».

Un’indagine europea

I risultati italiani si inseriscono nel più ampio quadro del progetto europeo ESPAD (European School Survey Project on Alcohol and other Drugs), che nel 2024 ha coinvolto 37 Paesi. L’European Drug Agency (EUDA) presenta oggi il “2024 ESPAD Report”, con dati comparativi e raccomandazioni per i decisori politici europei. Il rapporto italiano è stato inoltre al centro di un laboratorio pubblico durante la BRIGHT-Night 2025, la Notte europea delle Ricercatrici e dei Ricercatori di Pisa, dove i ricercatori del Cnr-Ifc hanno dialogato con i cittadini su dati, falsi miti e comportamenti a rischio.

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di Sara Claro

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