La violenza sulle donne ha un impatto devastante anche sui figli di chi ne è vittima. La Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP), nel giorno dedicato alla lotta contro la violenza sulle donne, ha richiamato l’attenzione su questo aspetto, che passa spesso in secondo piano. La violenza domestica, infatti, non è solo una delle forme più gravi di abuso contro le donne, ma rappresenta una minaccia anche alla salute e allo sviluppo di chi la vive quotidianamente nelle mura di casa, luogo che, in teoria, dovrebbe rappresentare sicurezza.
Vittime invisibili
«Accanto alle donne c’è una vittima talvolta invisibile: i figli» queste le parole di Antonio D’Avino Presidente Nazionale FIMP. «Bambine, bambini e adolescenti che assistono alla violenza contro la madre subiscono un trauma profondo, con conseguenze sul benessere emotivo, sulla salute mentale, sul comportamento e sul loro sviluppo. Una verità spesso ignorata è che la violenza domestica è violenza anche per chi assiste capace di lasciare segni che possono emergere anche a distanza di anni».
La violenza assistita è una violenza subita
Per sensibilizzare la popolazione e offrire ai pediatri uno strumento immediato di informazione, la Federazione ha realizzato il poster “La violenza domestica è un problema di salute per tutta la famiglia”, curato dall’Area Abuso e maltrattamento e dall’Ufficio del Senato FIMP. L’immagine scelta nasce dal lavoro artistico di giovani studenti e studentesse coinvolti in percorsi dedicati alla violenza domestica e assistita, grazie alla collaborazione con Vìola Dauna O.d.V. di Foggia. Si tratta di un materiale pensato per essere esposto nei luoghi di cura, nelle sale d’attesa pediatriche e negli ambulatori di famiglia, dove spesso il primo segnale arriva da un bambino che non trova le parole per raccontare.
«La violenza assistita è sempre una violenza subita» le parole di Anna Libera Latino, Responsabile dell’Area Abuso e maltrattamento. «Il poster è uno strumento semplice ma immediato, a disposizione di tutti i Pediatri di Famiglia, per ricordare che riconoscere i segnali di abuso e rompere il silenzio è il primo passo per proteggersi e proteggere i minori. Abbiamo scelto di utilizzare il colore viola per richiamare simbolicamente la volontà di infrangere l’omertà che spesso circonda la violenza domestica».
Il ruolo dei Pediatri
In un contesto in cui la violenza domestica continua a rappresentare une delle emergenze più radicate dell’Italia, la FIMP ribadisce il ruolo strategico dei pediatri di famiglia. Tali professionisti, infatti, sono delle figure di prossimità, capaci di intercettare comportamenti, paure e campanelli d’allarme che, uno sguardo non allenato, potrebbe non captare. «La violenza domestica è una ferita di salute pubblica: colpisce le madri e segna i figli» conclude Latino. «Come Pediatri di Famiglia, siamo sentinelle sul territorio e all’interno delle mura domestiche, per tutelare la salute della Famiglia e dei bambini». Il messaggio della FIMP è dunque chiaro: proteggere le donne significa anche proteggere i loro figli. E riconoscere ciò che accade dentro le case è il primo passo per interrompere la spirale di violenza.
