Ciò che rende un Paese virtuoso e funzionale è rappresentato dalla cura e attenzione che rivolge alle nuove generazioni. Non solo grazie ai servizi che è in grado di garantire ma, non da meno, dalla capacità di guidare le famiglie e i bambini verso stili di vita sani, contribuendo così alla prevenzione delle malattie. Fra queste annoveriamo l’obesità. Molti studi hanno suggerito di presidiare l’alimentazione, in considerazione del fatto che è notevolmente aumentata la quota di obesi a partire dall’età infantile. Attraverso l’attività sportiva il binomio salute/stili di vita si completa, integrandosi anche con aspetti sociali. Risulta determinante, tuttavia, regolamentare e sensibilizzare anche gli educatori sportivi. A questo ha pensato l’Organizzazione Mondiale della Sanità, attraverso la diffusione di linee guida dedicate alle società sportive.
Come contribuire a sensibilizzare la prevenzione?
Lo sport è il rimedio più naturale e salutare. Attraverso l’attività sportiva si promuove la salute, creando stili di vita sani, consentendo alle persone di migliorare il proprio stato psico-fisico e sociale. Sono quindi le società sportive ad avere un ruolo chiave. Al fine di consolidare il binomio sport-salute, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato recentemente le nuove linee guida europee indirizzate proprio ai club sportivi, dirigenti, coach e decisori.
In Europa, 27 milioni di persone (allenatori o dirigenti) svolgono attività di volontariato nello sport organizzato, supportando 54 milioni di sportivi. Le raccomandazioni dell’OMS contengono una serie di indicazioni utili alle società sportive, tutte con l’obiettivo di aiutare i bambini e ragazzi ad intraprendere un’attività sportiva, producendo però anche degli esempi salutari di inclusione, educazione e rispetto del prossimo dentro e fuori i campi da gioco.
Quale è il ruolo delle società sportive ai fini della prevenzione?
Una società sportiva è definita come un’organizzazione senza scopo di lucro che integra sistematicamente strategie di promozione della salute nelle sue attività. Con il loro intervento, gli sportivi migliorano le loro prestazioni. Esse stesse promuovono la partecipazione e il divertimento, prevenendo l’abbandono. Se ben funzionanti, completano il ciclo educativo dei ragazzi, sotto l’aspetto sportivo; al contempo sollecitano i propri iscritti a seguire anche un regime alimentare propedeutico a sviluppare migliori prestazioni sportive.
Il loro limite è rappresentato dal fatto che, essendo in genere gestite da volontari, questi ultimi non sempre dispongono delle conoscenze e del supporto necessari per promuovere la salute e il benessere dei soci (al di là delle competenze prettamente tecniche e tattiche dello sport). Per ottemperare a tale mandato, proprio l’OMS Europa, attraverso il documento Be an inclusive, empowering and supportive sports club manager. Health promoting sports club management implementation guide fornisce un modello per pianificare e valutare le attività, grazie ad una check list dedicata al miglioramento dell’ambiente fisico e tecnologico del club.
Promozione della salute attraverso l’attività sportiva
Il focus è rappresentato dalla promozione della salute, definita come il processo che consente alle persone di aumentare il controllo sulla propria salute e di migliorarla. Per raggiungere uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, un individuo o un gruppo deve essere in grado di identificare e realizzare le proprie aspirazioni, di soddisfare i propri bisogni e di modificare o adattarsi all’ambiente.
Gli obiettivi principali sono i seguenti:
- Migliorare le prestazioni sportive e la qualità della vita dei membri.
- Rafforzare il radicamento dei club nella comunità.
- Sostenere il benessere e costruire una società più sana e resiliente.
Nell’attività sportiva ci sono dei rischi
È assodato che la pratica sportiva produca effetti positivi sulla salute fisica, mentale e sociale; nonostante ciò può essere dannosa per alcuni individui, a causa di esclusione, discriminazione, molestie, abusi o infortuni. Fare sport non porta automaticamente a risultati positivi per la salute e non è certo sinonimo di benessere a vita! Alcuni lavori di ricerca, partendo dal presupposto che le società sportive possono promuovere sane abitudini sportive, hanno concentrato l’attenzione sul notevole consumo di cibi e bevande non salutari, dovuti alla presenza di sponsorizzazioni. Gli ostacoli al cambiamento provengono dalle implicazioni economiche, derivanti dalla rimozione degli sponsor.
I principali rischi associati alla pratica sportiva possono essere riassunti nella seguente tabella:
| Esclusione e discriminazione | Alcuni individui possono essere esclusi o discriminati, creando un ambiente non inclusivo. |
| Molestie e abusi | La pratica sportiva può esporre i partecipanti a molestie o abusi (sia all’interno della società sportiva, che sui social). |
| Infortuni | Gli sporto possono causare infortuni fisici, che potrebbero influire negativamente sulla salute e sulla partecipazione. |
| Burnout | L’eccessivo impegno, il carico emotivo, possono portare ad esaurimento fisico e mentale. |
| Consumo di alcol e violenza | In alcuni contesti sportivi, si possono verificare episodi di consumo eccesivo di alcol e comportamenti violenti. |
| Diete non salutari | La promozione di stili di vita attivi può essere accompagnata da diete poco salutari, come il consumo eccessivo di bevande zuccherate. |
| Sponsorizzazioni dannose | La pubblicità di prodotti non salutari, come tabacco, alcol e fast food, può influenzare negativamente la salute dei membri. |
| Attività fisica insufficiente | Non tutti i partecipanti sono sufficientemente attivi per ottenere benefici per la salute. |
| Prezzi | Alcuni sport richiedono un impegno economico importante per le famiglie, creando quindi esclusione e non inclusione. |
Esclusione e non inclusione, perché?
L’attività sportiva apporta numerosi benefici alla salute e si ritiene che la partecipazione sia inferiore nei bambini e negli adolescenti svantaggiati. I bambini e gli adolescenti che vivono in famiglie con uno status socioeconomico più elevato hanno maggiori probabilità di praticare sport. Questi risultati evidenziano l’importanza di indirizzare i programmi sportivi in base ai gradienti socioeconomici, per ridurre le disuguaglianze nell’accesso e nelle opportunità allo sport organizzato.
Conclusioni
In conclusione, è evidente che l’accesso allo sport e all’attività fisica non è equamente distribuito tra i diversi gruppi socioeconomici. Le barriere economiche, le sponsorizzazioni dannose e la mancanza di inclusione rappresentano ostacoli significativi che limitano i benefici per la salute legati allo sport, soprattutto per bambini e adolescenti provenienti da contesti meno privilegiati.
Per costruire una società più sana e inclusiva, è fondamentale promuovere politiche e programmi che riducano le disuguaglianze e rendano l’attività sportiva accessibile a tutti, indipendentemente dal contesto familiare o economico. Solo così si potrà davvero sfruttare il potenziale dello sport come strumento di crescita personale e sociale.
