È stato pubblicato da AGENAS il report con i risultati relativi all’attuazione del Decreto del Ministero della salute 23 maggio 2022 n 77 “Regolamento recante la definizione di modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel Servizio sanitario nazionale”: il documento mette in luce la situazione nazionale generale e delle varie Regioni delle Case di Comunità, Centrali Operative Territoriali e Ospedali di Comunità.
Case e Ospedali di Comunità in Italia
Secondo il rapporto, in Italia risultano attive 485 Case di Comunità, a fronte di un totale previsto di 1.717 strutture. Soltanto 46 di queste presentano tutti i servizi obbligatori attivi, unitamente alla presenza medica e infermieristica secondo gli standard previsti: assistenza medica garantita 24 ore su 24, 7 giorni su 7 nelle Case della Comunità hub e 12 ore al giorno per 6 giorni a settimana in quelle spoke; presenza infermieristica attiva 12 ore al giorno, 7 giorni su 7 nelle hub e 12 ore al giorno per 6 giorni a settimana nelle spoke. Sono invece 118 le strutture che, pur offrendo l’intera gamma di servizi obbligatori, risultano prive della presenza di personale medico e infermieristico.
Come precisato nel rapporto Agenas, per “presenza medica” si intende la disponibilità di un servizio di assistenza aperto a tutti i cittadini, indipendentemente dall’iscrizione a un medico specifico e senza necessità di prenotazione, sul modello dell’ex guardia medica/continuità assistenziale. Tale servizio può essere erogato da un medico del ruolo unico di assistenza primaria su base oraria, oppure da un professionista dedicato. La “presenza infermieristica” è definita come un servizio di assistenza garantito da infermieri dedicati, accessibile senza prenotazione e rivolto all’intera utenza.
Inoltre, il rapporto fornisce i dati relativi agli Ospedali di Comunità e alle Centrali Operative Territoriali. Per quel che riguardi gli Ospedali di Comunità, su 568 strutture previste risultano essere attivi 124, pari al 22% del totale. Le Centrali Operative Territoriali sono invece 642, su un totale programmato di 650: di queste, 480 hanno raggiunto il target di rilevanza comunitaria indicato dal Ministero della Salute alla Commissione Europea.
Più servizi al Nord, meno al Sud
Venendo ai dati regionali, emergono delle notevoli differenze tra Nord e Sud. Delle 485 Case di Comunità attive, 138 si trovano in Lombardia, 125 in Emilia Romagna e 62 in Veneto. L’Emilia Romagna, con 13 unità, risulta essere la regione con il maggior numero di Case di Comunità con la presenza di medici ed infermieri, seguita dalla Lombardia (10), e dal Lazio (8). Lombardia al primo posto anche per quel che riguarda le Case di Comunità dotate di tutti i servizi obbligatori, ma senza la presenza medica e infermieristica, con 46 strutture, seguita dall’Emilia Romagna (26) e Lazio (13). Solo una, invece, in Calabria.
Per quanto riguarda la situazione degli Ospedali di Comunità con almeno un servizio attivo, delle 124 strutture attive in Italia, 43 si trovano in Veneto. Segue la Lombardia con 25 e l’Emilia Romagna con 21. Sette in Toscana e Umbria, tre in Sicilia, due in Abruzzo, in Liguria, Marche e Molise e una in Campania e Sardegna.