Comunicare l’incertezza scientifica per rafforzare la fiducia nei cittadini

Uno studio italiano analizza le criticità emerse durante la pandemia e propone un nuovo approccio alla comunicazione, basato su trasparenza, umiltà e chiarezza
Uno studio italiano analizza le criticità emerse durante la pandemia e propone un nuovo approccio alla comunicazione, basato su trasparenza, umiltà e chiarezza

Ripensare le modalità di comunicazione, adottando un approccio incentrato su chiarezza, trasparenza e coinvolgimento responsabile, parlando apertamente dell’incertezza scientifica. Questo quanto proposto da un gruppo di ricercatori italiani in uno studio pubblicato sulla rivista “Infectious Agents and Cancer” che, affrontando il tema della corretta comunicazione scientifica, mira a ricostruire il rapporto di fiducia cittadino-scienza, messo a dura prova da periodi di grande perplessità, come quello della pandemia da Covid-19.

Comunicare l’incertezza

Comunicare apertamente l’incertezza scientifica, invece che puntare tutto sul concetto di infallibilità, è fondamentale per ricostruire la fiducia nella scienza da parte del cittadino. Partendo dalle criticità evidenziate nel periodo pandemico, il quale ha «evidenziato le complessità che circondano la fiducia delle persone nella scienza, in particolare nel contesto di dati schiaccianti e polarizzazione politica», gli autori dello studio hanno sottolineato come sia necessario un approccio «umile e trasparente» della scienza nelle comunicazioni.

«Abbiamo esaminato il ruolo cruciale della comunicazione nel plasmare la percezione pubblica della scienza, sottolineando la necessità di umiltà epistemica e di trasparenza di fronte all’incertezza» spiega Massimo Ciccozzi dell’università Campus Bio-Medico di Roma, uno degli autori del paper. La vera sfida risiede nell’interpretazione dei dati e nella formulazione di messaggi scientifici per pubblici diversi». Secondo Ciccozzi, infatti, ciò che crea confusione e conseguente sfiducia nella scienza è «il sovraccarico di informazioni, oltre che una comunicazione carente. Bisogna trascendere gli approcci puramente razionali, tenendo conto anche dei fattori emotivi e sociali».

Chiarezza, trasparenza e coinvolgimento

«Per una comunicazione scientifica efficace, quindi, è necessario adottare un approccio «che dia priorità a chiarezza, contesto e coinvolgimento responsabile». Non basta avere dati accurati se questi non vengono comunicati in modo chiaro, trasparente e responsabile. Comunicare l’incertezza scientifica diventa, dunque, il simbolo di tale approccio. Ma non solo: secondo gli autori, per una corretta interpretazione degli stessi dati, anche «il pubblico deve essere dotato degli strumenti necessari, così da confrontarsi con il discorso scientifico in modo critico».

Accompagnare i cittadini alla comprensione

In periodi di confusione, come quello della pandemia, o in tempi più recenti le comunicazioni sul West Nile Virus, parlare apertamente dell’incertezza in campo scientifico non significa destabilizzare, ma accompagnare i cittadini nella comprensione di ciò che si sta vivendo. «Non è l’infallibilità della scienza e degli scienziati a sostenere la fiducia, ma piuttosto l’integrità, la competenza e un impegno condiviso per il bene pubblico. Potrebbe essere questa – conclude Ciccozzi – la migliore comunicazione per far capire alle persone non addette ai lavori cosa sta realmente accadendo».

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