Dimezzata la burocrazia: l’impatto della digitalizzazione in Campania

180 servizi digitali sviluppati dalla Regione per l’accesso da remoto dei cittadini. L’investimento in progettazione e cybersicurezza in una piattaforma unica e interoperabile per la PA, utenti e fornitori. “Semplificare è umanizzare” spiega il responsabile della transazione digitale Massimo Bisogno.
burocrazia zero
Massimo Bisogno

“Per ogni cittadino che ha risparmiato tempo, o per ogni medico che può concentrarsi su compiti a valore aggiunto, la digitalizzazione sta facendo la differenza”.

Ogni anno la Regione Campania riceve circa 60mila domande per l’assegnazione delle borse di studio. Un tempo, i dipendenti regionali dovevano verificare l’ISEE di ogni domanda. Oggi, la verifica è automatizzata perché la piattaforma informatica regionale interroga, e in maniera rispettosa della privacy individuale, la banca dati dell’INPS per verificare la coerenza dell’ISEE dichiarato. Massimo Bisogno è Direttore Generale dell’Ufficio speciale per la crescita e la transizione digitale e Responsabile della Transizione digitale di Regione Campania. Guida una Direzione trasversale, al servizio della digitalizzazione di tutti gli ambiti dell’amministrazione regionale. Fondato nel 2021, l’Ufficio Speciale ha sviluppato più di 180 servizi online – per un controvalore di 1mld di euro – che vanno nella direzione della ‘Burocrazia Zero’ grazie ai suoi 150 operativi e sviluppatori ai quali si affiancano 100 professionisti dei partner tecnologici.

“Grazie a Sinfonia, la piattaforma informatica della Regione Campania, il tempo medio per completare una graduatoria delle borse di studio si è ridotto da 4 mesi a meno di un mese”.

“La particolarità della Campania è che esiste una sola piattaforma digitale per tutti gli attori coinvolti: cittadini, medici, operatori, aziende sanitarie, fornitori e amministratori regionali. Il suo nome è Sinfonia, è nata per la Sanità e, ora, si è diffusa a tutto l’orizzonte dei servizi regionali, dall’Ambiente ai Trasporti. Il suo tratto distintivo è l’interoperabilità a livello nazionale e regionale.Può ‘parlare’ con le piattaforme nazionali e ospita programmi che sono mutualmente compatibili e, pertanto, capaci di scambiarsi dati e informazioni. Questa omogeneità è un risultato che fa della Campania una buona pratica italiana, e si è potuta ottenere unicamente grazie ad un forte mandato e una forte volontà della Giunta regionale”.  

Cosa vuol dire Burocrazia Zero?

“Significa, innanzitutto, far risparmiare tempo e spostamenti al cittadino, ma anche valorizzare il lavoro della Pubblica Amministrazione automatizzando i processi ripetitivi. Quando noi ci interfacciamo con le Direzioni e gli uffici regionali, il confronto è franco e il cambiamento è reale: non si tratta di digitalizzare semplicemente i procedimenti esistenti, ma di trasformarli in qualcosa di nuovo e più efficiente sfruttando l’unicità del digitale.

Per questo digitalizzare la burocrazia significa passare da procedimenti amministrativi a processi; dal raccogliere i dati anagrafici alla connessione e compilazione automatica presso l’anagrafe. In questo modo il processo è più semplice per le persone, ma è anche meno ripetitivo per il dipendente pubblico. Per ogni cittadino che ha risparmiato tempo, o per ogni medico, amministrativo od operatore che può concentrarsi su compiti a valore aggiunto, la digitalizzazione sta facendo la differenza”.

Come cambia il lavoro della PA?

“Migliora la qualità del tempo: non più compilativo ma valutativo. La persona, con gli strumenti tecnologici, usa il suo tempo per valutare i processi, non per costruire ogni volta ex novo le pratiche. Questa evoluzione qualitativa non sarebbe stata possibile senza una grande crescita delle competenze all’interno della PA, e ne garantirà una crescita ulteriore perché non esiste digitalizzazione senza formazione continua. È importante sottolinearlo per capire che non è la digitalizzazione ad essere innovativa. Innovazione è quello che la digitalizzazione crea: servizi migliori, strutture più efficienti, processi trasparenti, risparmi di tempo e denaro che possono essere re-investiti. 

In questo senso parliamo di umanesimo digitale: una burocrazia ‘buona’ è una burocrazia che semplifica e migliora la vita, costruendo i percorsi attorno alla persona. La digitalizzazione, infine, diventa uno strumento di governo evidence-basedSe tutti i dati dei processi regionali sono davanti agli occhi, in un cruscotto informativo, il decisore pubblico sceglie sulla base di elementi reali”.

Quale è la relazione tra digitalizzazione e sostenibilità ambientale? 

“Questo è un tema importante. La Regione Campania ha potenziato il proprio Data Center, certificato dall’Agenzia Nazionale per la Cybersicurezza e, ora, in grado di erogare servizi anche ad altre amministrazioni. Queste attività, lo sappiamo, sono energivore, e richiedono una compensazione. Pensiamo che, nel complesso, il bilancio sia a favore della sostenibilità se consideriamo il risparmio degli spostamenti ora che si può lavorare da casa e non sono più necessari viaggi e code agli sportelli”. 

Accesso da remoto di cittadini e operatori: come affrontate il tema della cybersicurezza?

“La sicurezza informatica è, al fianco della formazione continua, l’elemento imprescindibile della digitalizzazione ed una delle sue spese maggiori. La sicurezza costa, bisogna saperlo; chi dice che fa cybersicurezza a costo zero non deve essere creduto. Per dare un’idea delle risorse e delle energie che dedichiamo alla sicurezza informatica basti dire che ogni software viene sottoposto a collaudo funzionale e, indipendentemente, ad un collaudo di cybersecutiry.  

Verifichiamo di ogni elemento di base gli aggiornamenti, ci assicuriamo che i software impiegati non siano nella fase ‘end of life’, testiamo le vulnerabilità simulando attacchi e assicurandoci che non esistano processi non cifrati o porte d’accesso dirette dall’esterno ai database. La risposta alla minaccia informatica è una filiera della sicurezza che, in Campania, vede al centro un Security Center regionale in grado di reagire in tempo reale agli attacchi informatici. La sicurezza è un prerequisito. Solo una sanità e una PA sicure per design possono diventare pienamente digitali”.

“La trasformazione digitale per la burocrazia zero è solo all’inizio” 

“Con Sinfonia – conclude Massimo Bisogno – stiamo tracciando la strada di una tecnologia che costruisce i processi attorno alle persone e ai loro bisogni – cittadini, operatori, dipendenti pubblici o di aziende di servizi -. Una tecnologia che umanizza per semplificare la vita e dà valore aggiunto al nostro tempo e alle nostre energie”.

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