Educazione Terapeutica, stigma e pregiudizio

Il crocevia snodo dove si rafforzano o distruggono fiducia, aderenza ed outcome clinici. L'anteprima della discussione a Welfair, fiera del fare Sanità
Il crocevia snodo dove si rafforzano o distruggono fiducia, aderenza ed outcome clinici

L’Italia è il primo paese al mondo a riconoscere l’obesità come malattia cronica recidivante con una legge (Ddl 1483) approvata in Senato il 1° Ottobre 2025. L’obesità recentemente inserita nel nuovo Piano Nazionale Cronicità, come altre malattie croniche presenta molti lati oscuri, provocati delle scarse conoscenze e delle errate convinzioni su di esse. Ancora oggi vige l’idea che sia un problema che può risolversi con un po’ di volontà o con soluzioni semplicistiche come, ad esempio, il “mangia meno e muoviti di più”. Troppo spesso viene attribuita la colpa alla persona, rea di non sapersi controllare in questo ambiente obesogenico, come se i fattori genetici, ambientali, metabolici, psicologici e sociali non fossero importanti per l’insorgenza della malattia.

L’avvento dei nuovi e promettenti farmaci rischia di farci interessare solo alla malattia e non alla persona e di considerare che un problema complesso possa essere risolvibile in un modo semplice. Un recente articolo ha evidenziato elevati tassi di sospensione nell’assunzione dei farmaci (fino al 50%) entro il primo anno e l’uso di dosi molto inferiori rispetto a quelle valutate negli studi clinici. L’aderenza non ottimale alla cura è stata attribuita ai costi eccessivi dei farmaci e agli effetti collaterali.

La difficile aderenza alla cura

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce aderenza alla cura non solo l’assunzione corretta dei farmaci nel lungo periodo, ma anche il cambiamento nello stile di vita concordato con l’operatore sanitario. L’OMS ha individuato come uno dei principali problemi da affrontare nelle malattie croniche proprio la non aderenza alla cura. Rispetto al concetto più passivo di compliance, quello di aderenza richiede una partecipazione attiva del paziente e quindi una responsabilità nel suo personalissimo percorso di cura.

I motivi per cui i pazienti non aderiscono adeguatamente alla cura sono svariati. Per quanto riguarda i pazienti, dobbiamo ricordarci che ognuno di loro ha delle personalissime convinzioni e conoscenze, spesso costruite su informazioni ricercate dal medico attualmente più famoso al mondo: “Dr. Google”. A questo vortice di disinformazione contribuiscono anche sedicenti e seducenti “influencer esperti” dei social. I pazienti con una malattia cronica spesso presentano comorbidità psicopatologiche come ansia e depressione. Inoltre, quando è presente un basso reddito e le reti di supporto sociale sono scarse, è più facile osservare un’aderenza più discontinua nella cura, nelle visite e negli esami di laboratorio.

Un altro motivo favorente la non aderenza al trattamento è la difficoltà ad assumere più farmaci e la paura dei possibili effetti collaterali, soprattutto in coloro che presentano più patologie. Anche l’accesso limitato ai servizi, la comunicazione spesso inadeguata tra il personale sanitario e il paziente e i follow up spesso deficitari possono diventare fattori che ostacolano l’aderenza alla cura. Tutto ciò causa un peggioramento dei quadri clinici con insorgenza di complicanze, aumento di ricoveri ospedalieri e conseguenti spese sanitarie. Oltre a questi costi diretti per il paziente, la scarsa aderenza comporta dei costi indiretti come l’assenteismo al lavoro, l’invalidità e la morte prematura, inoltre non possiamo sottovalutare il possibile disagio psicologico e il peggioramento della qualità della vita.

Come funzione l’Educazione Terapeutica

La mancata aderenza alla cura comporta oneri finanziari per i sistemi sanitari che rischiano di diventare insostenibili, considerato il numero crescente di persone che vivono con una malattia cronica. Una delle più efficaci strategie per migliorare l’aderenza alla terapia è risultata l’Educazione Terapeutica del Paziente (ETP). L’ETP è un intervento interdisciplinare continuo, strutturato, erogato da professionisti adeguatamente formati che ha l’obiettivo non solo di migliorare le conoscenze (Sapere) e le competenze (Saper fare) dei pazienti, ma anche di aiutarli a realizzare una vita che sia significativa nonostante la malattia (Saper essere). Per far questo i diversi operatori sanitari (medici, psicologi, nutrizionisti, infermieri) devono condividere conoscenze, obiettivi e metodologie, e saper affrontare la complessità e l’incertezza. È necessario avere un approccio collaborativo con i pazienti, fatto di rispetto e compassione.

L’ETP aiuta le persone con una malattia cronica a saper fare delle scelte riguardo la propria salute, intervenendo sulle componenti dello stile di vita. Questo non deve essere ridotto solo ad una sana alimentazione e un’adeguata attività fisica e può facilitare una maggiore consapevolezza nel paziente. L’ETP è un’attività terapeutica per i suoi effetti sugli esiti clinici, che si sommano a quelli degli altri interventi (farmacologici, nutrizionali, etc.). Nei gruppi di ETP per la cura dell’obesità e del Binge Eating Disorder, abbiamo ad esempio riscontrato miglioramenti dei quadri di depressione e ansia, con conseguente migliore aderenza al trattamento.

Malattie complesse come l’obesità, richiedono un processo diagnostico e terapeutico articolato e una componente educativa continuativa, che non può essere improvvisata. Educare non significa solo informare il paziente, ma aiutarlo a fare scelte responsabili, a sentirsi parte integrante del processo di cura. «Educare non è riempire un secchio, ma accendere un fuoco, accendere il fuoco della speranza, della voglia di vivere» ricordava il poeta William Butler Yeats.

Bibliografia

  • Prosperi, E., Guidi, G., Napoli, C., Gnessi, L., & Iocchi, L. (2022). Therapeutic educational robot enhancing social interactions in the management of obesity. Frontiers in robotics and AI 17: 9: 895039.
  • Religioni U, Barrios-Rodríguez R, Requena P, Borowska M, Ostrowski J. (2025) Enhancing Therapy Adherence: Impact on Clinical Outcomes, Healthcare Costs, and Patient Quality of Life, Medicina (Kaunas). Jan 17; 61(1): 153.
  • Thomsen RW, Mailhac A, Løhde JB, Pottegård A, (2025) Real-world evidence on the utilization, clinical and comparative effectiveness, and adverse effects of newer GLP-1RA-based weight-loss therapies, Diabetes Obes Metab Apr; 27 Suppl 2(Suppl 2): 66-88.

Enrico Prosperi è presidente della Società Italiana di Educazione Terapeutica (SIET) ed è relatore dei tavoli di Welfair Educazione terapeutica, stigma e pregiudizio: il crocevia snodo dove si rafforzano o distruggono fiducia, aderenza ed outcome clinici e Obesità, tra miti e cure.

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di Redazione Bees Sanità

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