Più spazio alla salute mentale e un’attenzione concreta alla violenza di genere: questo il cuore pulsante del nuovo aggiornamento della Linea Guida “Gravidanza fisiologica” a cura del Centro Nazionale per la Prevenzione delle Malattie e la Promozione della Salute (Cnapps) dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) sotto la supervisione del Sistema Nazionale Linee Guida.
Dal 2010, anno della prima edizione, sono cambiate molte cose: nuove evidenze scientifiche, nuovi bisogni emersi dalle donne stesse, nuove urgenze da affrontare. Grazie al lavoro del Centro Nazionale per la Prevenzione delle Malattie e la Promozione della Salute (Cnapps-ISS), la linea guida si rinnova ponendo la salute mentale e la valutazione del rischio di violenza tra le sue priorità.
Quando la gravidanza diventa invisibilmente fragile
I numeri parlano chiaro: tra il 2011 e il 2019, il suicidio è stato la prima causa di morte materna in Italia entro un anno dal termine della gravidanza. Un dato che impone un cambio di rotta. Per questo, il nuovo documento raccomanda lo screening sistematico per ansia e depressione, da effettuare in occasione di ogni bilancio di salute, dalla gravidanza fino a un anno dopo il parto. Ma non solo: viene promosso un approccio integrato che coinvolga i dipartimenti di salute mentale, i servizi sociali e le realtà territoriali in una rete strutturata e realmente accessibile.
«L’aggiornamento affronta temi centrali per la pratica clinica, tra cui l’organizzazione dell’assistenza e la valutazione dei fattori sociali complessi», spiega Serena Donati, Direttrice del Reparto Salute della Donna e dell’Età Evolutiva del Cnapps. «L’obiettivo è quello di valorizzare la centralità della donna nelle decisioni assistenziali legate al percorso nascita».
La violenza si combatte anche in sala parto
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, una donna su quattro subisce violenza durante la gravidanza. È un dato che impone responsabilità precise. I professionisti del percorso nascita – ginecologi, ostetriche, medici di base – sono spesso le uniche figure sanitarie con cui la donna entra in contatto con regolarità. Per questo la linea guida li riconosce come sentinelle preziose per intercettare segnali di violenza domestica o di genere, proponendo strumenti operativi per identificare e supportare le donne in situazioni a rischio.
Quando la cura è anche sociale
La salute in gravidanza non può essere scollegata dal contesto sociale in cui una donna vive. Giovane età, isolamento, migrazione recente, difficoltà economiche o barriere linguistiche possono rendere il percorso nascita più difficile e compromettere gli esiti per madre e bambino. Il documento aggiorna le indicazioni per tenere conto di questi fattori sociali complessi, proponendo un approccio più inclusivo e personalizzato.
Ostetriche protagoniste della continuità
A fianco delle nuove indicazioni sul piano psicologico e sociale, l’aggiornamento punta anche sulla continuità assistenziale ostetrica. Il nuovo modello prevede almeno otto bilanci di salute lungo tutto il percorso della gravidanza, con un approccio centrato sulla persona e costruito attorno al benessere fisico, emotivo e relazionale della donna (e della coppia, se presente). Un ritorno all’essenza dell’ostetricia come professione di accompagnamento e di ascolto.
«Il modello assistenziale a conduzione ostetrica è raccomandato per tutte le donne con gravidanza fisiologica – ha dichiarato Paola Lubinu, consigliera Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica (FNOPO) – mentre un approccio multidisciplinare è suggerito in caso di complicazioni. È utile rilevare che la continuità assistenziale è importante anche in situazioni di rischio. La continuità dell’assistenza è essenziale per garantire un’assistenza integrata e personalizzata». Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità supporta questo orientamento: «L’OMS promuove modelli di assistenza ostetrica per migliorare la salute materna e neonatale, ottimizzando la cura attraverso l’autonomia delle ostetriche. Questi modelli mirano a garantire un’assistenza di qualità e continua durante la gravidanza, il parto e il periodo postnatale».