Ieri presso la Sala Stampa della Camera dei deputati il sindacato Anaao Assomed ha presentato il proprio Libro Bianco 2025, in cui ha raccolto tutte le inadempienze contrattuali delle Aziende sanitarie italiane. Pierino Di Silverio, Segretario Nazionale Anaao Assomed, lo ha esposto sottolineando che «lo abbiamo chiamato “Libro bianco” proprio per non dare l’idea che fosse una lista di prescrizioni. È un libro che mette in evidenza una condizione di difficoltà che i professionisti quotidianamente, ormai da decenni, vivono all’interno delle Aziende Ospedaliere. In ogni stato democratico se le regole non vengono rispettate è in discussione lo stato democratico in sé» ha tuonato Di Silverio. Vincenzo Cosentini, Responsabile Regionale per il Veneto di Anaao Assomed, ha aggiunto che il Libro bianco di Anaao altro non è che «un esercizio demografico democratico, un impulso reattivo e proattivo della nostra associazione» finalizzato alla difesa dei diritti dei medici.
Il bisogno di sicurezza
«All’interno degli ospedali, dove eroghiamo le cure, abbiamo bisogno di sentirci sicuri che le regole vengano rispettate e oggi non avviene in troppe Aziende italiane. Perciò, questo è un atto di responsabilità verso i cittadini e verso la politica che ha il diritto di conoscere le criticità. Contestualmente, è anche un grido di aiuto: aiutateci a curare anche passando attraverso il rispetto, la vigilanza e il controllo delle regole stesse» ha riferito Di Silverio per sottolineare il valore della salvaguardia dei diritti dei medici.
Cosentini ha evidenziato il valore di questo atto di denuncia del sindacato: «Guardate che queste inadempienze non hanno solo un mero valore contrattuale o amministrativo: hanno anche un significato di tipo sociale e, di conseguenza, politico. Tutto questo cosa fa? Alimenta sempre di più quella che è la migrazione dei professionisti sanitari a discapito di quelle aziende che non riescono a essere competitive e tutto questo spacca il paese».
Il Segretario Di Silverio, perciò, rivendica i risultati raggiunti grazie all’azione sindacale: «Nel 75% dei casi di aziende che avevamo diffidato e denunciato il giorno del D-Day lo avevamo fatto per l’avvio della contrattazione decentrata che non era partita, a seguito della denuncia sì». Anaao Assomed ha rinominato D-Day il giorno in cui fece partire diffide e denunce verso le Aziende Sanitarie inadempienti. Inoltre, «laddove avevamo diffidato per quanto concerneva l’attribuzione degli incarichi in un’Azienda su due si è provveduto a partire anche con l’attribuzione degli incarichi».
Le conseguenze
Bruno Zuccarelli, Responsabile Regionale per la Campania di Anaao Assomed, ha ammonito: «Un medico o un dirigente sanitario che non lavora in tranquillità fa atti che potrebbero non essere in sicurezza e, di conseguenza, non lo è neanche il cittadino. La denuncia deve arrivare ai cittadini perché noi siamo al loro fianco e chiediamo che essi siano a fianco a noi per la sicurezza della sanità. L’applicazione del contratto non è soltanto una rivendicazione sindacale e lobbistica: è una rivendicazione di tranquillità e sicurezza».
In chiusura dei lavori, il saluto del Ministro della salute Orazio Schillaci, che ha dichiarato: «Credo di poter dire che questa è una fotografia che nessuno metterebbe in bella mostra. Il sovraccarico di lavoro, gli ostacoli della professione di carriera e le assenze di misure di protezione contro le aggressioni non possono che determinare demotivazione e burnout nel medico. Inoltre, non bisogna dimenticare che questo ha ripercussioni sulla qualità delle cure che sono offerte ai cittadini. Se non si cambia si rischia di vanificare il lavoro fatto per dare maggiori tutele al personale sanitario».
Infine, il Ministro ha concluso sottolineando come «la contrattazione non è un adempimento amministrativo, ma uno strumento di crescita del sistema» e «pone le condizioni per ridare attrattività alla sanità pubblica, che è quello che vogliamo fare». Per questi motivi ha apprezzato l’iniziativa di Anaao Assomed a difesa dei diritti dei medici, definendola «un’operazione di trasparenza per cambiare e migliorare le condizioni lavorative i nostri ospedali».
