Il pericolo dell’antibiotico-resistenza è sempre più reale

Dalle acque reflue all’aria delle megalopoli, dalle attività zootecniche ai plasmidi ambientali: Paolo Fazii delinea la complessità di un fenomeno che richiede competenze condivise e un approccio One Health
Dalle acque reflue all’aria delle megalopoli, dalle attività zootecniche ai plasmidi ambientali: Paolo Fazii delinea la complessità di un fenomeno che richiede competenze condivise e un approccio One Health

Paolo Fazii, Direttore Medico dell’UOC di Microbiologia e Virologia Clinica a valenza regionale, Ospedale Civile dello Spirito Santo di Pescara, affronta un insieme articolato di questioni che ruotano attorno al tema dell’antimicrobico-resistenza e al ruolo dell’approccio One Health nel fronteggiare un fenomeno che viene ormai considerato una minaccia sanitaria globale. La conversazione si apre richiamando l’origine multifattoriale delle resistenze agli antibiotici e, più in generale, ai farmaci antimicrobici. Fazi evidenzia come queste resistenze affondino le radici tanto nei processi biologici propri dei microrganismi quanto nelle trasformazioni ambientali generate dalle attività umane.

Il Direttore Medico analizza i principali meccanismi attraverso cui sostanze antibiotiche e elementi genetici mobili, come i plasmidi, raggiungono e circolano negli ecosistemi. Fazii prende in esame il ruolo delle acque reflue, dell’agricoltura, delle attività zootecniche e dell’industria nel diffondere composti che possono concorrere allo sviluppo o al trasferimento di resistenze microbiche. A questi aspetti si aggiunge il riferimento a casi internazionali che mostrano come l’inquinamento dell’aria, del suolo e delle acque possa contribuire alla diffusione dell’antibiotico resistenza, con significative implicazioni per la salute pubblica.

L’azione da svolgere

Uno spazio importante è dedicato al concetto di One Health, inteso come approccio integrato che mette in relazione salute umana, salute animale e salute dell’ambiente. Paolo Fazi richiama l’attenzione sul fatto che la complessità del problema richiede interventi coordinati tra discipline e settori diversi, dai professionisti sanitari agli attori del mondo agricolo, dai ricercatori alle istituzioni politiche. L’intervista tocca anche il tema del quadro regolatorio internazionale, richiamando l’impegno delle organizzazioni delle Nazioni Unite e delle agenzie specializzate per promuovere l’uso appropriato degli antibiotici e limitare l’impatto delle attività umane sull’ecosistema.

Fazii si sofferma, inoltre, sulle proiezioni internazionali relative all’aumento dei decessi associati alla resistenza antimicrobica nei prossimi decenni. Nel farlo, rimarca le stime che collocano questo fenomeno tra le principali cause di mortalità globale nel caso in cui non adotteremo misure incisive nell’immediato futuro. L’intervista, nel suo complesso, mette in relazione dimensioni ambientali, economiche, sociali e sanitarie, evidenziando come la lotta alla resistenza antimicrobica richieda una visione sistemica, un impegno condiviso e azioni istituzionali capaci di prevenire un aggravarsi del problema nei prossimi anni.

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di Tommaso Vesentini

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