Innovazione farmaceutica, l’Europa perde terreno e cerca il rilancio

Nel 2024 Europa dietro Stati Uniti e Cina per immissione di nuovi farmaci. Per Efpia servono investimenti mirati per rilanciare il ruolo dell’UE nell’innovazione farmaceutica.
innovazione farmaceutica

Investire nell’innovazione farmaceutica, attrarre nuovi capitali, accelerare la trasformazione della ricerca in soluzioni terapeutiche concrete e garantire un accesso equo alle terapie per tutti i cittadini. Queste, secondo l’European Federation of Pharmaceutical Industries and Associations, sono le azioni necessarie affinché l’Europa possa tornare al centro della scena mondiale nel settore dell’innovazione farmaceutica. Come la stessa Efpia riporta, nel 2024 l’Europa è solamente al terzo posto per immissione di nuove sostanze farmaceutiche nel mercato, dietro a Cina e Stati Uniti.

Concorrenza e ostacoli interni

Nonostante il settore farmaceutico continui a generare occupazione e indotti ingenti in Europa, con circa 950 mila addetti e 2,8 milioni di indotto, la stessa Efpia considera i dati preoccupanti, poiché risulta evidente come l’Europa stia perdendo terreno rispetto ai Paesi emergenti, i quali si stanno imponendo sempre più come superpotenze nel settore dell’innovazione farmaceutica. 

L’Efpia parla di cambiamento radicale, che segna la crescita del settore farmaceutico nei Paesi ancora in via di sviluppo, a discapito dell’Europa. Questi Paesi, come Cina, India e Brasile, stanno attraendo sempre più nuovi investimenti e attività produttive: ad esempio, mentre il Nord America ha rappresentato il 54,8% delle vendite mondiali di farmaci nel 2024, l’Europa si è fermata solo al 22,7%. Per quanto riguarda il settore dei farmaci innovativi, invece, l’Europa ha rappresentato appena il 15,8% delle vendite, mentre gli Stati Uniti sono saliti al 66,9%.

Ma la concorrenza internazionale nel settore non è l’unico ostacolo che l’Europa si trova ad affrontare. Nel report, Efpia parla anche di alcuni aspetti interni, come i costi di ricerca in aumento e l’eccessiva burocrazia, che hanno progressivamente indebolito la capacità d’investimento europea. 

“L’Europa rischia di restare indietro”

Nathalie Moll, direttrice generale Efpia, ritiene incoraggiante “il fatto che i responsabili politici dell’UE riconoscano la necessità di invertire le tendenze al declino e di cercare attivamente nuovi investimenti. Il settore in Europa – prosegue – è stato alle corde per due decenni e la Strategia fornisce una buona notizia nel momento in cui è più necessaria. Per essere veramente all’avanguardia, l’Europa deve investire nei farmaci, attrarre investimenti, accelerare la loro trasformazione in nuove terapie e crescita economica e garantire che i pazienti dell’UE possano accedervi allo stesso ritmo delle altre regioni.”

Il rapporto pubblicato sottolinea dunque non solo le grandi potenzialità del comparto farmaceutico europeo, ma anche la necessità di un cambio di passo deciso da parte delle istituzioni. L’Europa ha ancora le fondamenta per ricostruire una leadership globale nel settore delle scienze della vita. In questo scenario, l’Efpia richiama le istituzioni europee all’attuazione della Life Science Strategy, annunciata il 2 luglio scorso, e del Biotech Act, previsto entro fine anno.

Farmaci e innovazione, l’appello di Efpia all’Europa

Per recuperare competitività e tornare a essere protagonista dell’innovazione farmaceutica, l’Europa deve puntare con decisione su investimenti, accesso equo alle terapie e valorizzazione della ricerca. Secondo Efpia, inoltre, è urgente creare un mercato unico per le sperimentazioni cliniche e adottare una strategia transnazionale che favorisca progetti collaborativi e il rapido sviluppo di soluzioni terapeutiche.

Per l’associazione è anche necessario accelerare l’approvazione della legge sulle biotecnologie e rafforzare la tutela della proprietà intellettuale, così da trattenere sul territorio europeo le start-up più promettenti. Efpia sollecita lo sblocco di investimenti pubblici e privati, compresi quelli provenienti da fondi pensione e investitori istituzionali, ritenuti cruciali per sostenere la crescita del settore. Giudizio positivo anche per i 300 milioni di euro messi a disposizione da Horizon Europe e EU4Health, che andranno a finanziare appalti innovativi nei settori strategici di vaccini, oncologia e cambiamento climatico. 

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