L’invecchiamento umano è influenzato da una combinazione di fattori genetici, ambientali e sociali. Recenti ricerche hanno evidenziato come l’“esposoma” — l’insieme delle esposizioni ambientali e sociali nel corso della vita — giochi un ruolo cruciale nel determinare se l’invecchiamento è sano o meno. In particolare, lo studio The exposome of healthy and accelerated aging across 40 countries ha analizzato dati provenienti da oltre 160.000 persone in 40 paesi, rivelando come l’ambiente in cui viviamo, comprese le condizioni politiche, influenzi profondamente il nostro invecchiamento.
Metodologia dello studio
Lo studio ha coinvolto 161.981 partecipanti provenienti da 40 paesi, tra cui l’Italia. Gli autori hanno valutato l’età biocomportamentale (BBAG), ossia la differenza tra l’età cronologica e quella biologica stimata sulla base di indicatori di salute, funzione cognitiva e condizioni di vita. I risultati hanno mostrato che l’invecchiamento accelerato è associato a una maggiore disabilità funzionale e a un rischio quadruplicato di declino cognitivo. Inoltre, è emerso che l’invecchiamento è influenzato da una combinazione di fattori che travalicano la sfera individuale, tra cui la qualità dell’aria, la disuguaglianza socioeconomica e di genere, la migrazione e, soprattutto, il contesto politico.
L’influenza dell’ambiente e della politica
I ricercatori hanno evidenziato come l’esposizione a fattori ambientali negativi, come l’inquinamento atmosferico, e a disuguaglianze sociali, come quelle di reddito e di genere, possano accelerare l’invecchiamento. In particolare, l’instabilità politica e la mancanza di diritti civili sono fattori che incidono negativamente sulla salute e sull’invecchiamento. La qualità dell’aria, ad esempio, è un determinante ambientale che influisce sulla salute cerebrale e sul funzionamento cognitivo.
Disuguaglianze tra paesi e regioni
I dati dello studio hanno mostrato un quadro disomogeneo: l’Europa occidentale ha registrato i tassi di invecchiamento più sani, mentre paesi come l’Egitto e il Sudafrica hanno mostrato forme più marcate di invecchiamento accelerato. Anche all’interno del continente europeo, sono emerse differenze significative: i paesi del Nord e dell’Ovest hanno mostrato tassi di invecchiamento più sani, mentre l’Europa dell’Est e del Sud, inclusa l’Italia, hanno evidenziato segni di maggiore vulnerabilità. Un reddito più basso è stato fortemente associato a un invecchiamento più rapido, con una differenza statisticamente significativa.
Implicazioni per la salute pubblica
Le differenze nei tassi di invecchiamento tra i paesi suggeriscono che le politiche sanitarie e sociali possono influenzare significativamente l’invecchiamento della popolazione. Adottare politiche che promuovano un ambiente sano e riducano le disuguaglianze sociali favoriscono, secondo lo studio, un invecchiamento sano e attivo.