Stefano Domenico Cicale affronta il tema della mobilità sanitaria attraverso la prospettiva dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (AGENAS) e del lavoro svolto dall’Ufficio Statistica. Al centro vi è l’esigenza di comprendere e misurare un fenomeno complesso, che coinvolge flussi di pazienti, qualità delle strutture, capacità attrattiva dei territori e variabili organizzative che incidono direttamente sull’accesso e sull’erogazione delle cure.
Perchè la statistica è importante
Cicale introduce i principali elementi che guidano il lavoro dell’Agenzia, soffermandosi sia sulla mobilità extraregionale sia su quella interregionale, evidenziando come entrambe richiedano strumenti analitici in grado di spiegare non solo dove si spostano i pazienti, ma anche perché ciò avviene. Tra i determinanti considerati emergono aspetti quali la qualità percepita e misurata delle strutture, i tempi di attesa, la saturazione dei servizi e la capacità attrattiva delle diverse realtà cliniche. L’intervista accenna anche all’importanza di analizzare i fenomeni secondo una logica multidimensionale, che tenga conto della disponibilità di personale, dei vincoli storici e delle criticità strutturali che caratterizzano diversi contesti regionali.
Un altro tema affrontato riguarda il ruolo della statistica nelle politiche sanitarie. L’esperto statistico sottolinea la necessità di fornire dati solidi e comparabili affinché il decisore possa operare scelte basate su evidenze, evitando di fondarsi esclusivamente su percezioni o narrazioni. Il riferimento è alla costruzione di un sistema informativo capace di integrare flussi differenti, come le schede di dimissione ospedaliera e i dati dell’attività ambulatoriale, ma anche altre fonti che possano contribuire a una visione più completa dei percorsi di cura.
È necessario toccare, inoltre, il tema della qualità non solo clinica, ma anche esperienziale. Cicale richiama l’attenzione sugli elementi soggettivi, come la percezione del paziente, che rappresentano una componente rilevante per interpretare i movimenti dei cittadini nel sistema sanitario. Questo aspetto, finora poco valorizzato, viene indicato come una leva strategica per comprendere in modo più accurato le dinamiche della mobilità e per orientare le politiche future verso un miglior allineamento tra bisogni e offerta.
