Il mancato raggiungimento delle coperture vaccinali non è solo una questione di salute, ma anche economica. Secondo una ricerca dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica (Altems), le mancate vaccinazioni (contro influenza, Covid, papillomavirus, pneumococco, meningococco, herpes zoster) costano ogni anno 610 milioni di euro in termini di costi indiretti, legati alla spesa “sociale” «che la collettività sostiene e che, quindi, rappresentano possibili risparmi» spiega Eugenio Di Brino, ricercatore Altems.
Più vaccini, meno costi
Questa cifra tiene conto dunque della spesa sociale, dei costi sostenuti dai caregiver, delle perdite fiscali e della riduzione di produttività. «Una cifra che si potrebbe ridurre inizialmente a 225 milioni, fino ad arrivare a 48 milioni nel momento in cui si raggiungessero le coperture raccomandate, minime o ottimali» sottolinea Di Brino. «La nostra spesa sociale – ha proseguito – per queste coperture vaccinali si attesta a circa tre miliardi e 117 milioni di euro. Cifra che potremmo più che dimezzare raggiungendo i livelli minimi raccomandati, o addirittura ridurre a 245 milioni di euro se arrivassimo alle coperture ottimali».
Inoltre, secondo gli esperti Altems, il mancato raggiungimento delle coperture vaccinali ha un impatto anche sul Pil, con una perdita stimata di circa 11 miliardi di euro l’anno. Un danno economico che potrebbe essere drasticamente ridotto, fino a circa quattro miliardi, o persino sotto il miliardo, se si riuscisse ad aumentare la copertura.
Il ruolo del Medico di Famiglia
E proprio per aumentare la copertura, tra le priorità individuate dagli esperti emerge la necessità di rafforzare il ruolo dei medici di medicina generale nel percorso vaccinale. «È fondamentale riconoscere il valore dell’attività svolta dal medico di famiglia – afferma Tommasa Maio, responsabile nazionale Area Vaccini della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale – che rappresenta la prima garanzia di equità nell’accesso e di appropriatezza della vaccinazione rispetto alle esigenze di salute di ogni persona».
Una funzione che diventa ancora più importante alla luce delle disuguaglianze territoriali e sociali che caratterizzano le campagne vaccinali in Italia. In alcune Regioni, infatti, le coperture sono ben al di sotto dei livelli raccomandati, mentre persistono difficoltà organizzative nel raggiungere gruppi di popolazione vulnerabili o meno consapevoli del valore della prevenzione.
Un problema sanitario ed economico
Un quadro, questo, che evidenzia come la mancata vaccinazione non sia una problematica esclusivamente sanitaria, ma, di riflesso, anche economica. Tra giornate lavorative perse, costi assistenziali crescenti e un peso rilevante sulle famiglie, soprattutto in termini di tempo dedicato all’assistenza dei malati e minore partecipazione al lavoro, sono numerosi i costi indiretti che, secondo gli esperti, è possibile risparmiare, semplicemente attuando strategie volte a mantenere alta la copertura vaccinale.
