PMA: presentata la proposta di legge per superare la Legge 40

Introdotta alla Camera il 19 maggio 2025 la proposta di legge a prima firma Furfaro: più tutele per chi affronta la PMA, più centralità per la scienza. "La genitorialità non sia un privilegio ma un diritto". Una riforma attesa da anni, sollecitata da Corte Costituzionale, comunità medica e associazioni civiche.
legge 40

Il 19 maggio è stata presentata la proposta di legge a prima firma di Marco Furfaro, responsabile Welfare del partito Democratico e capogruppo in Commissione Affari Sociali, dal titolo “Disposizioni in materia di tutela della salute riproduttiva e di riproduzione medicalmente assistita“. Rappresenta un passo importante per la riforma della legge 40, ormai ampiamente superata dalla giurisprudenza e dall’evoluzione scientifica. Una proposta solida, nata da un lungo e approfondito lavoro di confronto con la comunità scientifica, medica e con le realtà civiche, che negli ultimi anni hanno sollecitato con forza un intervento legislativo strutturale.

“La genitorialità non è un privilegio, ma un diritto – ha dichiarato Furfaro -. Non è accettabile che per diventare genitori si debba affrontare una battaglia legale o prendere un aereo per andare all’estero. La Corte Costituzionale ha lanciato, quindi, un sasso nello stagno chiedendo al Parlamento di discutere e intervenire. Del resto, la legge 40 era nata vecchia e necessita oggi di un aggiornamento. Lancio un appello a tutte le forze parlamentari: è il momento di avviare un esame serio e costruttivo, guidato dalla scienza, non dai pregiudizi ideologici. Abbiamo il dovere di dare risposte concrete a milioni di persone che affrontano un percorso a ostacoli. Non intervenire è indegno per un Paese civile”. 

Il contenuto

Il testo, che recepisce le proposte della SIRU (Società Italiana della Riproduzione Umana), definisce principi e diritti fondamentali, rafforza norme centrali come quelle sul Servizio sanitario nazionale, sull’interruzione volontaria di gravidanza e sul ruolo dei consultori. Garantisce il riconoscimento della soggettività delle persone coinvolte nei percorsi di PMA, tutela il nato e il nascituro, chiarisce le regole sulla crioconservazione, sulla donazione alla ricerca, e consolida il ruolo della comunità scientifica nella definizione delle politiche pubbliche in materia di salute riproduttiva.

“La proposta – ha aggiunto Furfaro – rappresenta anche una risposta chiara ai moniti della Corte costituzionale, ribadendo il dovere del Parlamento di affrontare con serietà una questione che riguarda la salute, i diritti e la dignità di migliaia di persone”.

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