Ogni anno, il 7 giugno, l’Organizzazione Mondiale della Sanità richiama l’attenzione globale sul tema della sicurezza alimentare, promuovendo la Giornata mondiale a essa dedicata. L’edizione 2025, con lo slogan “Food Safety, science in action”, ha invitato a riflettere sul ruolo cruciale delle evidenze scientifiche nella tutela della salute pubblica. In questo contesto, l’Istituto Superiore di Sanità ha presentato due progetti che mirano a migliorare la prevenzione a partire dai gesti quotidiani e dalla comunicazione al pubblico.
Insalate pronte: un gesto semplice per ridurre il rischio
Lavare le insalate in busta prima del consumo è una pratica raccomandata, in particolare per le persone più vulnerabili, come le donne in gravidanza. È quanto suggerisce uno studio coordinato dall’ISS nell’ambito del progetto europeo Toxosources, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Eurosurveillance. La ricerca ha analizzato quasi 3.300 campioni di insalate confezionate pronte al consumo in dieci Paesi europei, rilevando la presenza del parassita Toxoplasma gondii nel 4,1% dei casi, con una variabilità significativa tra i diversi contesti nazionali. In Italia, la contaminazione è risultata pari all’1,9%.
Nonostante si tratti di percentuali contenute, i ricercatori evidenziano l’opportunità di rafforzare alcune misure di prevenzione individuale. “È sufficiente un risciacquo accurato con abbondante acqua corrente — spiega Marco Lalle, che ha coordinato lo studio — senza necessità di disinfettanti o altri prodotti”. Il messaggio si inserisce in una prospettiva di prevenzione accessibile, che mette al centro la consapevolezza del consumatore.
Il ruolo della comunicazione digitale nella sicurezza domestica
Un secondo progetto avviato dall’ISS affronta il tema della sicurezza alimentare da un’angolazione diversa, indagando come le persone reperiscono e interpretano online le informazioni relative alla preparazione e conservazione dei cibi in ambito domestico. L’iniziativa — che si concentra sulla cosiddetta Sicurezza Alimentare Casalinga (SAC) — intende migliorare le strategie di divulgazione scientifica digitale, monitorando linguaggi, canali e temi trattati sul web.
La ricerca prevede anche la somministrazione di un questionario rivolto ai consumatori, per analizzare conoscenze, abitudini e pratiche. “L’obiettivo — spiega Antonella Maugliani, responsabile del progetto — è sviluppare un modello di comunicazione digitale istituzionale più efficace, che favorisca l’alfabetizzazione sanitaria e l’autonomia dei cittadini nel valutare le fonti e adottare comportamenti corretti”. L’uso della citizen science e la valorizzazione di approcci interdisciplinari sono elementi centrali in questa strategia.
Un approccio pragmatico alla prevenzione
I due progetti illustrano come la sicurezza alimentare non sia soltanto una questione di controlli o normative, ma si costruisca anche attraverso l’adozione di gesti consapevoli e l’accesso a informazioni affidabili. In entrambi i casi, l’ISS propone un’azione fondata su dati scientifici, con un’attenzione particolare alla dimensione domestica e alla comunicazione con il pubblico.