Il Ten. Carlo Catalano, Ispettore Generale della Sanità Militare presso lo Stato Maggiore della Difesa, fa emergere numerosi temi centrali per comprendere l’evoluzione della sanità militare italiana e il suo rapporto con la sanità civile, soprattutto in un periodo storico in cui l’innovazione tecnologica sta trasformando profondamente i modelli organizzativi e assistenziali. L’ispettore prende spunto dal ruolo pionieristico che la sanità militare ha avuto nello sviluppo della telemedicina nel nostro Paese, un ambito in cui le Forze Armate hanno maturato esperienza per necessità operative, anticipando molte delle applicazioni oggi diffuse anche nel sistema sanitario civile. Da qui si apre una riflessione sugli scenari futuri: è necessario affrontare i temi dell’innovazione tecnologica, della crescente complessità assistenziale e delle sfide che i prossimi dieci anni porranno in termini di sicurezza, equità e qualità delle cure, tanto per il personale militare quanto per la popolazione civile.
Un ulteriore filone di approfondimento riguarda la collaborazione tra sanità militare, sanità civile e aziende del settore. Una relazione resa sempre più rilevante dalla scarsità di risorse, dal bisogno di integrazione e dalla necessità di creare modelli operativi condivisi. Il Ten. Catalano richiama infatti l’importanza della sinergia tra diversi attori del sistema salute. Nel farlo mette in evidenza come tale collaborazione possa contribuire a valorizzare competenze, tecnologie e professionalità, generando un impatto positivo sull’efficacia complessiva del sistema sanitario nazionale.
Nel corso della conversazione si affronta anche il tema della governance. Il Ten. Catalano riflette sul ruolo specifico della sanità militare, caratterizzata da un’organizzazione unitaria su base nazionale. Inoltre, illumina le prospettive di una crescente integrazione con il Servizio sanitario nazionale. L’ispettore tocca quindi il posizionamento della sanità militare all’interno del sistema emergenziale. C’è la possibilità che nei prossimi anni questo settore assuma un ruolo sempre più strutturale e complementare rispetto alle competenze regionali. Di conseguenza, bisogna delineare un percorso di progressiva convergenza tra ambito militare e civile nella gestione della salute.
