Oggi si è svolto presso l’Hotel Nhow a Roma il Congresso di SUMAI Assoprof e quindi del Sindacato Unico della Medicina Specialistica Ambulatoriale. Il sindacato maggiormente rappresentativo dell’area con l’80% della rappresentatività e che rappresenta i medici chirurghi, gli odontoiatri, i veterinari, gli psicologi, i biologi e i chimici specialisti del Servizio Sanitario Nazionale. Antonio Magi è stato rieletto come presidente del sindacato.
Le criticità del SSN
L’intervento del Presidente di Sumai Assoprof, Antonio Magi, ha messo in evidenza le difficoltà che il Sistema Sanitario Nazionale (SSN) sta affrontando. Il definanziamento del settore, che ha ridotto le risorse destinate alla sanità pubblica, ha provocato una carenza di personale che si prevede possa arrivare a oltre 30.000 operatori mancanti nel 2030. La situazione è aggravata dal crescente numero di aggressioni al personale sanitario, fenomeno che compromette ulteriormente l’efficienza del sistema. Questi fattori hanno determinato liste d’attesa più lunghe e un’escalation nella fuga verso il settore privato, aumentando le disuguaglianze nel trattamento sanitario.
Le soluzioni proposte da Magi includono un aumento dei finanziamenti per il settore sanitario, l’incremento delle assunzioni stabili di personale, il rinnovo dei contratti collettivi nazionali e il potenziamento della medicina territoriale. La “crisi annunciata”, come l’ha definita, richiede un intervento rapido e incisivo per evitare che il SSN diventi una “malattia cronica”, che rischia di portare l’Italia ad un modello sanitario insostenibile.
La necessità di riforme e investimenti
Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha risposto alle critiche evidenziando i risultati positivi del sistema sanitario italiano, come la speranza di vita, che è tra le più alte al mondo, e la crescente longevità della popolazione, con oltre 8.000 ultra-centenari. Tuttavia, Schillaci ha riconosciuto anche le criticità specifiche di alcune branche del SSN. Sebbene esistano difficoltà, il Ministro ha sottolineato come siano comuni a tutti i sistemi sanitari mondiali, indicando la dermatologia come esempio di una specializzazione che, in Italia come negli Stati Uniti, riscuote grande interesse.
Schillaci ha quindi ribadito l’impegno del governo a potenziare la sanità attraverso interventi mirati, come l’incremento dei fondi per la telemedicina e il rafforzamento della rete territoriale. La gestione delle malattie respiratorie, come il virus respiratorio sinciziale, è un esempio di un’azione concreta per migliorare la qualità delle cure, senza dimenticare il ruolo degli specialisti ambulatoriali, essenziali per il legame tra ospedale e territorio.
La questione generazionale e il futuro della Sanità
Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio, ha sottolineato un aspetto cruciale della crisi del SSN: la fuga dei giovani professionisti all’estero. La carenza di opportunità professionali, oltre ai problemi salariali, spinge molti medici e infermieri a cercare fortuna fuori dal paese. La valorizzazione della figura dell’infermiere, ora sempre più centrale nella gestione delle cure, è un punto che non può essere ignorato.
L’adozione di politiche che migliorino la formazione e l’integrazione dei giovani nel sistema sanitario nazionale diventa essenziale per il futuro. Se non si riconosce il ruolo fondamentale di queste figure, si rischia di compromettere il progresso del nostro sistema sanitario, già sotto pressione.
La Sanità Difensiva e il costo per la società
Ugo Cappellacci, presidente della XII Commissione della Camera dei Deputati, ha introdotto un altro problema che affligge il sistema sanitario italiano: il costo della sanità difensiva. Oggi, la sanità difensiva, ovvero la tendenza a praticare medicine e trattamenti in eccesso per evitare possibili azioni legali, costa al paese ben 9 miliardi di euro all’anno. Cappellacci ha sottolineato che se si eliminassero queste pratiche, si potrebbero investire quei soldi in interventi concreti per migliorare il servizio sanitario. Il suo appello è stato chiaro: difendere il medico significa consentirgli di lavorare serenamente, rispondendo così ai bisogni reali dei pazienti.
Il ruolo della Sanità Integrativa
Francesco Zaffini, presidente della X Commissione del Senato, ha sollevato la questione della sanità integrativa, un tema che sta guadagnando sempre più attenzione. Zaffini ha ricordato che il governo ha messo a disposizione una parte significativa del bilancio statale (circa 30 miliardi) per la sanità, ma ha anche sottolineato che queste risorse potrebbero non essere sufficienti a coprire tutte le necessità. La proposta di Zaffini è quella di adottare un “secondo pilastro” per la sanità, ovvero promuovere la sanità integrativa, che potrebbe alleggerire il carico sul SSN pubblico.
L’integrazione tra sanità pubblica e privata potrebbe rappresentare una soluzione per rispondere alle crescenti richieste di assistenza, ma deve essere strutturata in modo tale da garantire l’universalità e l’equità del servizio sanitario nazionale.
