L’ECDC aggiorna le raccomandazioni sul Virus Respiratorio Sinciziale 

Nel nuovo parere per la stagione 2025/26, l’agenzia europea invita i Paesi UE/EEA a rafforzare prevenzione, informazione e sorveglianza per proteggere i neonati dal virus respiratorio sinciziale.
Virus Respiratorio Sinciziale ecdc

Con l’avvicinarsi della stagione invernale 2025/26, l’ECDC pubblica un nuovo parere rapido che riporta l’attenzione sul virus respiratorio sinciziale (RSV), una delle principali cause di malattia respiratoria nei neonati. Nel documento, l’agenzia osserva che alcuni Paesi europei stanno già registrando una crescita dei casi e ricorda come i bambini nei primi mesi di vita restino particolarmente vulnerabili alle forme più gravi, incluse bronchiolite e polmonite. Già nella stagione precedente, una parte consistente delle ospedalizzazioni e delle ammissioni in terapia intensiva aveva riguardato proprio i lattanti sotto i due mesi.

Strumenti disponibili e nuove opzioni in arrivo

Il panorama preventivo è cambiato rapidamente negli ultimi anni. L’ECDC ricorda che oggi sono disponibili anticorpi monoclonali a lunga durata, somministrati direttamente ai neonati per proteggerli durante la stagione epidemica, mentre il vaccino materno offre un’altra possibilità: immunizzare la madre in gravidanza affinché gli anticorpi vengano trasferiti al feto.

Il documento segnala anche l’arrivo di nuove molecole, tra cui un ulteriore anticorpo monoclonale che ha ricevuto valutazioni positive dalle autorità regolatorie, che potrebbero ampliare ulteriormente le strategie di protezione.

Le differenze tra i Paesi europei

Nonostante la disponibilità di questi strumenti, le politiche adottate dagli Stati membri non sono uniformi. L’ECDC rileva che 23 Paesi UE/EEA hanno introdotto raccomandazioni per l’immunizzazione, ma con approcci diversi: in molti casi si opta per un programma universale basato sui monoclonali, mentre altrove si privilegia il vaccino materno o si offre una scelta tra le due soluzioni. Anche i dati di adesione variano, con alcuni programmi pilota che hanno raggiunto percentuali molto elevate e altri che mostrano una partecipazione più contenuta, soprattutto per quanto riguarda la vaccinazione in gravidanza.

Le nuove indicazioni dell’ECDC

Nel suo parere, l’agenzia invita i Paesi europei a consolidare il lavoro svolto finora. Una priorità è migliorare l’informazione rivolta ai genitori e agli operatori sanitari, affinché i rischi legati all’RSV e i benefici delle misure preventive siano più chiari e accessibili. L’ECDC sottolinea anche l’importanza di individuare e superare le barriere che riducono l’adesione, in particolare nei programmi basati sul vaccino materno.

Un altro punto centrale riguarda il rafforzamento della sorveglianza: integrare l’RSV nelle reti già esistenti dedicate ai virus respiratori permetterebbe di ottenere dati più completi su incidenza, gravità e tendenze stagionali. L’agenzia incoraggia inoltre una maggiore integrazione tra i dati di immunizzazione e quelli clinici, utile a valutare meglio l’efficacia e la sicurezza degli strumenti disponibili.

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di Sara Claro

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