Cos’è la Leadership emotiva in Sanità

Un approccio centrato sulle emozioni per guidare il cambiamento, valorizzare il capitale umano e migliorare la performance nelle organizzazioni sanitarie.
leadership emotiva

Di Vincenzo La Regina, Direttore Sanitario ASL Roma 6 e ideatore del modello “Triangolo della Salute©” del quale la leadership emotiva è uno degli strumenti 

Il tema della gestione e della motivazione delle risorse umane ha sempre suscitato l’interesse degli studiosi di Economia Aziendale: ribaltando completamente l’impostazione tayloristica, alcuni ricercatori statunitensi sono recentemente approdati ad una gestione delle risorse umane di tipo emotivo, fondata sulla pianificazione di azioni utili a creare un clima di lavoro salubre, i cui vantaggi sarebbero apprezzabili in termini di performance e risultati.

L’intelligenza emotiva

Il lavoro di Daniel Goleman, noto psicologo, autore e giornalista scientifico, offre un prezioso contributo alla comprensione della complessità dell’essere umano e alla promozione di un approccio più equilibrato alla vita e alle relazioni. La sua teoria sulla cosiddetta “Intelligenza Emotiva” ha aperto nuove vie di indagine mostrando che la comprensione e la gestione delle emozioni sono pilastri fondamentali per migliorare l’autoconsapevolezza, l’empatia e le capacità di gestione delle relazioni, potenziando il lavoro di squadra, le capacità comunicative, la risoluzione dei conflitti.

Nell’approccio emotivo risiede, in misura embrionale, una possibile risposta al cambiamento esterno, assumendo che lo stato d’animo dei lavoratori influisce sul loro rendimento; il leader deve essere in grado di gestire il cambiamento, influenzando le politiche di sanità pubblica e l’allocazione delle risorse economiche.

La leadership emotiva

alleanza delle menti in sanità
Vincenzo La Regina

In un contesto di change management, la leadership assume il ruolo di stimolare, sostenere e promuovere le attività e gli strumenti in un approccio che miri ad introdurre efficacemente le politiche, le strategie e le innovazioni tecnologiche nelle organizzazioni sanitarie. Nel contesto attuale, le organizzazioni devono confrontarsi quotidianamente col difficile interrogativo di come strutturare l’erogazione dell’offerta sanitaria a fronte di un aumento della richiesta e della sempre più difficile sostenibilità economica dei sistemi in cui esse operano. L’azione dei leader è quindi quella di indirizzare le proprie abilità verso la creazione di un clima di cambiamento sereno, positivo ed efficace, di cui ogni membro dell’ambiente si senta parte e in cui ognuno possa sentirsi autenticamente – seppur in misura necessariamente variabile – parte del percorso verso il successo.

Lo stile di direzione aziendale non può ignorare questa correlazione e, pertanto, deve rappresentare uno stimolo positivo per orientare positivamente gli stati emozionali del capitale umano.  

Cos’è la Alleanza delle menti in Sanità

L’alleanza delle menti è definibile come coordinazione di sforzi e conoscenze fra due o più persone in spirito di armonia e allo scopo di conseguire un obiettivo comune. È un concetto potente che sottolinea l’importanza della collaborazione, della condivisione e della comprensione reciproca. 

Un percorso che porta, quindi, alla crescita, alla condivisione di conoscenze e alla creazione di uno spirito di squadra attraverso l’armonia e la collaborazione. 

L’alleanza delle menti genera soluzioni innovative, supera i limiti individuali; è un flusso continuo di informazioni e apprendimento reciproco, che arricchisce il bagaglio culturale e intellettuale di tutti i partecipanti. Essa richiede una profonda comprensione reciproca, la capacità di confrontarsi con gli altri e di valorizzare le diversità: il risultato è maggiore della somma delle parti.

Creare una governance strategica e organizzativa caratterizzata dal lavoro congiunto tra competenze clinico assistenziali e organizzativo gestionali mira al raggiungimento di un obiettivo comune: l’applicazione del nuovo modello di cura. Tale approccio permette di creare, perciò, un linguaggio comune e di rispettare le competenze, favorendo la loro massima espressione nella pratica quotidiana per il raggiungimento degli obiettivi comuni e condivisi e la risoluzione di problemi complessi che richiedono approcci multidisciplinari creando prospettive più sostenibili ed eque.

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