Cresce l’adesione agli screening oncologici in Italia, ma il Sud è ancora indietro

Nel 2024, il 75% delle donne 50-69enni ha eseguito una mammografia nei tempi raccomandati; copertura al 47% per lo screening colorettale e al 78% per quello cervicale. Restano marcati i divari territoriali: in Calabria coperture fino al 46% per la mammografia e 59% per lo screening cervicale.
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In Italia aumenta l’adesione agli screening oncologici, in particolare alla mammografia, che nel 2024 supera per la prima volta i livelli pre-Covid. Tuttavia, persistono forti differenze regionali, con il Sud che registra coperture significativamente più basse. I dati provengono dalla sorveglianza PASSI dell’Istituto Superiore di Sanità, aggiornati al biennio 2023-2024.

Screening mammografico: 3 donne su 4 aderiscono

Il 75% delle donne tra 50 e 69 anni si è sottoposto a una mammografia nei tempi raccomandati, all’interno o al di fuori dei programmi organizzati. La partecipazione è più elevata tra le donne con maggiore istruzione, risorse economiche, cittadinanza italiana e tra le coniugate.

A livello territoriale, la copertura raggiunge l’86% al Nord, l’80% al Centro e scende al 62% al Sud. Il Friuli Venezia Giulia guida con il 90%, mentre la Calabria registra appena il 46%. Dopo il calo legato alla pandemia, l’offerta è cresciuta e ha permesso un recupero completo entro il 2024.

Circa il 10% delle donne non ha mai fatto una mammografia, e il 15% l’ha eseguita oltre i due anni raccomandati. Lo screening organizzato resta fondamentale per ridurre le disuguaglianze sociali e garantire l’accesso alla prevenzione anche alle fasce più fragili.

Screening colorettale: copertura sotto il 50%

Nel biennio 2023-2024, il 47% delle persone tra 50 e 69 anni ha effettuato un test preventivo per i tumori colorettali. La partecipazione è più alta al Nord (62%) e più bassa al Sud (30%). La maggior parte degli screening avviene attraverso programmi organizzati (39%), mentre l’iniziativa spontanea resta marginale (8%).

Dopo la battuta d’arresto causata dalla pandemia tra il 2020 e il 2021, la copertura è tornata a salire, raggiungendo nel 2024 i livelli pre-Covid.

Screening cervicale: ripresa ancora lenta

Nel 2024, il 78% delle donne tra 25 e 64 anni ha effettuato uno screening cervicale nei tempi raccomandati. La copertura è più alta tra le donne laureate (84%), senza difficoltà economiche (81%) e italiane (78%).

Anche qui è evidente un divario Nord-Sud: la copertura è dell’84% al Centro-Nord e del 69% al Sud, con la Calabria fanalino di coda al 59%.

I livelli del 2024 restano inferiori a quelli pre-pandemia, complice l’impatto dell’emergenza sanitaria e i cambiamenti nei protocolli di screening legati alla vaccinazione HPV.

Una donna su dieci mai sottoposta al test

L’11% delle donne tra 25 e 64 anni riferisce di non essersi mai sottoposta a uno screening cervicale. Il motivo più frequente è la percezione di non averne bisogno.

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