Con l’approvazione della nuova delibera da parte della Giunta regionale del Lazio, arriva un aggiornamento dei servizi per le persone affette da disturbi legati all’uso di sostanze. Il Piano regionale prevede un rafforzamento complessivo dei setting di trattamento, sia residenziali sia semiresidenziali, distribuiti in modo più omogeneo su tutto il territorio.
Nello specifico, sono stati previsti 156 nuovi posti per l’area “Lazio nord” e 308 per quella “Lazio sud”, mentre nelle province capoluogo sarà attivata almeno una struttura semiresidenziale di tipo “drop in diurno”.
Il nodo centrale della doppia diagnosi
Un punto cruciale del nuovo piano riguarda la cosiddetta “doppia diagnosi”, ossia la coesistenza di disturbi da uso di sostanze con una patologia psichiatrica. Questo fenomeno, in crescita secondo i dati epidemiologici, richiede un approccio integrato e specialistico, che tenga conto della complessità clinica di questi pazienti.
La delibera dedica particolare attenzione a questa categoria, prevedendo servizi più qualificati, capaci di prendere in carico persone che presentano fragilità multiple e che spesso rimangono ai margini dei percorsi tradizionali di cura. Si tratta di un cambiamento significativo nella prospettiva dei servizi: dalla sola cura della dipendenza alla presa in carico globale della persona.
Accoglienza genitore-bambino e rafforzamento delle unità mobili
Un’altra novità è l’incremento dei posti per l’accoglienza “genitore-bambino”: 24 posti per adulti e 24 per minori. Questa misura risponde all’esigenza di proteggere le relazioni familiari nei percorsi di cura, in particolare laddove la dipendenza riguarda madri o padri con minori a carico.
In parallelo, viene previsto un aumento delle unità mobili attive sul territorio, con l’obiettivo di garantire almeno un’unità per ogni Azienda Sanitaria Locale, e una copertura 24 ore per le attività di riduzione del danno e dei rischi, incluse quelle per i grandi eventi.
Numeri e quadro attuale delle dipendenze nel Lazio
Nel 2023, i servizi del Lazio hanno preso in carico 13.701 utenti per disturbi da uso di sostanze, di cui 2.355 nuovi ingressi. L’86,5% degli utenti sono uomini, con un’età media complessiva di 42,6 anni (34,2 per i nuovi utenti). Si registra un calo del consumo di eroina, un aumento della cocaina e un lieve incremento dei casi legati alla cannabis.
L’offerta attuale comprende 44 servizi SerD, 9 all’interno delle carceri e uno presso il CRARL. Il piano prevede anche la creazione di almeno tre strutture semiresidenziali nella città metropolitana di Roma, per un massimo di 75 posti.
Aggiornamento degli standard e monitoraggio dei risultati
La delibera della Regione Lazio aggiorna inoltre i requisiti minimi autorizzativi per le strutture e introduce nuove tariffe per la remunerazione dei servizi ambulatoriali, semiresidenziali, residenziali e su strada. Il monitoraggio dei risultati – tra cui l’occupazione dei posti e la riduzione della mobilità passiva – sarà affidato alla Regione Lazio.
Il piano, ora al vaglio della Commissione consiliare Sanità, si propone non solo di migliorare l’accesso alle cure, ma di costruire un sistema più equo ed efficace nella risposta alle dipendenze, in particolare nei casi in cui si intrecciano con patologie psichiatriche.