Il manager pubblico che firmi una transazione stragiudiziale a seguito di una richiesta di risarcimento in sanità non corre rischi davanti alla Corte dei conti se le motivazioni della transazione sono solide, ben argomentate e fondate su un’istruttoria dettagliata e perizie autorevoli. Questo è quanto emerso dall’incontro con il Presidente di sezione giurisdizionale lombarda della Corte dei conti Vito Tenore intervistato dal medico legale Luca Vallega a Welfair, la fiera del fare Sanità, a Fiera di Roma. All’incontro era presente anche Francesco Cosi, Direttore UOC Affari Generali del Policlinico Tor Vergata.
«La Corte dei conti, spesso e tramite recenti pronunce, ci ha rassicurato instaurando un clima di serenità» ha confermato Francesco Cosi. «Non ci sono magistrati ‘avvoltoi’ che non aspettano altro se non perseguire il medico o il responsabile dell’atto amministrativo. Al contrario. Siamo arrivati a capire che il non transigere può essere ancora più pericoloso del transigere». Laddove, infatti, si arrivi alla conclusione di un’attività istruttoria su un sinistro dove è palese la responsabilità del sanitario e/o della struttura «è chiaro che convenga definire bonariamente con il danneggiato attraverso iniziative extragiudiziali».
«Una realtà pubblica importante come il Policlinico Tor Vergata ha maturato, quindi, nel corso degli anni, la cultura della transazione, nel senso che quella paura della firma che inizialmente si aveva si è trasformata, piano piano, anche tramite convegni e occasioni di incontro come quello al quale abbiamo partecipato oggi. Il lavoro che abbiamo fatto, anche grazie poi all’esperienza e alla condivisione con la mutua assicurativa che ci affianca da 10 anni, ci ha permesso di affrontare un sinistro e concluderlo in transazione in maniera più che sana».
