L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) è l’organo tecnico scientifico di riferimento del Ministero della Salute. Il suo pubblico di riferimento è, perciò, una platea di esperti ed esperte nei campi della ricerca, della sperimentazione e dello sviluppo di politiche sanitarie. Con la pandemia, però, il ruolo dell’ISS e di altre istituzioni scientifiche è cresciuto perché sono stati individuati come fonti autorevoli dalle persone per trovare risposte sui quesiti e sulle scelte di salute quotidiana.
Oltre 45.000 articoli sotto osservazione
«È un cambiamento che la grande disinformazione online e la domanda di informazioni importanti e veritiere rende necessario per mantenere la nostra missione di prevenzione e rafforzamento della salute pubblica» afferma Antonella Maugliani, Prima Ricercatrice all’ISS e microbiologa specializzata della tipizzazione dei patogeni che contaminano gli alimenti. «Tuttavia, se la nostra missione diventa più grande, anche i nostri metodi di lavoro devono cambiare. Se vogliamo divenire l’organo di divulgazione che le persone ci chiedono di essere, dobbiamo, prima, imparare ad ascoltare quali sono le loro domande». Maugliani è coordinatrice scientifica del progetto Sicurezza Alimentare Casalinga. Il nome completo del progetto è “Monitoring food safety (FS) knowledges, attitudes and practices (KAP) in home settings to improve the development of digital knowledge dissemination tools, through web analysis”. Lo scopo dell’iniziativa è mappare le discussioni online per capire i temi più frequenti e più critici per contrastare la disinformazione nella sanità.
«Grazie ad un software dedicato abbiamo individuato circa 46mila articoli online e di questi ne abbiamo già analizzati 37mila. Lo abbiamo fatto ‘a mano’, senza AI o altri supporti all’analisi, per individuare gli argomenti più importanti sui quali, successivamente, basare il questionario e i materiali divulgativi concepiti per rispondere ai quesiti che le persone fanno online. Materiali che dovranno essere scritti nel linguaggio che può veicolare, con maggiore efficacia, messaggi di prevenzione e buone abitudini».
Ascoltare per divulgare
Informazioni come il modo migliore di conservare le uova (in frigo nella loro confezione), sostituire periodicamente le spugnette (anche se non sono usurate) ed essere a conoscenza del rischio che il pesce mal conservato possa sviluppare istamina «possono fare la differenza nel ridurre malattie legate al consumo di alimenti. Sono orgogliosa che un Istituto scientifico pubblico abbia investito in un bando interno per individuare gli argomenti sensibili e su un metodo e un linguaggio nuovi per divulgare informazioni di sicurezza alimentare. Lo considero una missione perfettamente coerente con il mandato dell’ISS al servizio della sanità pubblica».
«Prima di divulgare, però, è necessario ascoltare – sottolinea la dottoressa – per questo abbiamo investito tante energie analizzando le ricerche e i flussi di informazioni online. Da questa analisi abbiamo raccolto un grande patrimonio di informazioni, sul quale ci siamo basati per sviluppare un sondaggio online che funga da ulteriore contributo dei cittadini a questa ricerca (oltre che contenere già, nelle risposte a punti, uno strumento coinvolgente di informazione e prevenzione)».
Il sondaggio, pubblicato l’8 settembre, ha ricevuto più di 2500 risposte nell’arco delle prime 48 ore. I primi risultati del progetto saranno presentati in anteprima durante due importanti appuntamenti scientifici. Il primo sarà il XXIII Congresso Nazionale SIDiLV, che si terrà a Palermo dal 15 al 17 ottobre 2025, seguito dalla 6th International Electronic Conference on Foods, in programma online dal 28 al 30 ottobre 2025.