I risultati dei test d’ingresso ai corsi di laurea delle professioni sanitarie restituiscono una fotografia sfaccettata. L’interesse complessivo per l’area resta solido: 57.985 domande per 33.695 posti disponibili negli atenei statali, con un rapporto medio domande/posti (D/P) pari a 1,7. Ma dietro la tenuta generale si nascondono differenze marcate tra i vari profili professionali.
Secondo la Federazione nazionale Ordini TSRM e PSTRP, il “bicchiere mezzo pieno” c’è, ma non basta. Il presidente Diego Catania sottolinea che “le nostre professioni, grazie al loro profilo specializzato e specialistico, mantengono un forte appeal e devono essere salvaguardate come valore imprescindibile per il Sistema Salute”.
Le professioni più richieste: Logopedisti e Dietisti in testa
Tra i corsi che registrano la maggiore attrattività spicca Logopedia, con un D/P di 4,8: ben 4.713 domande per 1.032 posti, in crescita del 21% rispetto al 2024. Anche Dietistica si conferma molto richiesta, con 1.720 domande per 603 posti (D/P 2,9), seguita da Tecniche di Radiologia Medica, che cresce dell’8% con 4.249 domande per 1.568 posti (D/P 2,7).
I profili meno attrattivi
Alcuni corsi faticano a raggiungere anche il numero di posti disponibili. Il D/P è inferiore a 1 per Educatore Professionale (0,6) e Tecnico Audiometrista (0,5), ma scende ancora per figure come Tecnico Ortopedico, Tecnico Audioprotesista, Assistente Sanitario e Terapista Occupazionale, tutte intorno a 0,4.
Pur considerando le successive assegnazioni per seconda e terza scelta, il dato conferma un calo strutturale di interesse. Per la Federazione, potrebbe prefigurare una futura carenza di professionisti in settori cruciali, come la prevenzione, la riabilitazione, l’audiologia e l’ortoprotesica.
“Dove l’attrattività è più alta riscontriamo il riconoscimento della caratura delle professioni – osserva Catania –. Dove, invece, si registra disinteresse o disinformazione, è necessario intervenire subito con misure correttive”.
Le proposte della Federazione
Per invertire la tendenza, la FNO TSRM e PSTRP propone interventi concreti: aggiornare gli inquadramenti professionali, ridefinire le aree di pratica, istituire tirocini retribuiti e borse di studio vincolate, soprattutto nei territori dove il costo della vita è più elevato.
Serve anche una nuova narrazione: promuovere una campagna di orientamento strutturata nelle scuole e sul territorio per far conoscere meglio queste professioni e valorizzare il loro ruolo strategico. L’assenza di percorsi di carriera definiti e l’esiguità delle prospettive di crescita, secondo la Federazione, incidono pesantemente sulle scelte dei giovani.
“Professioni da attrarre, formare e trattenere”
Catania lancia infine un appello alle istituzioni: “La tenuta delle professioni sanitarie deve diventare una priorità nazionale. Occorre attuare misure immediate attraverso una cabina di regia interministeriale, che coordini borse per i tirocini, soluzioni abitative per gli studenti fuori sede e incentivi per i profili carenti”.