Il Tar del Lazio ha sospeso il nomenclatore tariffario, fra un anno

Accolto il ricorso che denunciava un'istruttoria inadeguata sui costi effettivamente sostenuti dai privati convenzionati con il Ssn
Accolto il ricorso che denunciava un'istruttoria inadeguata sui costi effettivamente sostenuti dai privati convenzionati con il Ssn

Non accennano a placarsi i colpi di scena sul nomenclatore tariffario, la cui vicenda ormai è radicata nel tempo. Infatti, il Tar del Lazio ha bocciato il nuovo tariffario introdotto nel 2025. In precedenza, il Tar del Lazio in udienza monocratica il 30 dicembre 2024 aveva sospeso il tariffario appena entrato in vigore. Il 28 gennaio 2025 all’udienza per la conferma della sospensiva il Tar rigettò la sua precedente sentenza. Festeggiano, perciò, le associazioni che avevano presentato il ricorso lamentando l’inadeguatezza delle tariffe fissate dal ministero della Salute a novembre scorso dopo 20 anni di attesa sull’adeguamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea).

Cos’è il nomenclatore tariffario?

Il nomenclatore tariffario fissa i compensi che lo Stato deve rimborsare alle aziende private in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale (Ssn) che forniscono visite, esami e terapie. Il nomenclatore entrato in vigore alla fine del 2024 con decreto del Ministero della Salute. Tuttavia, l’Associazione dell’Ospedalità Privata (Aiop), la Federazione Nazionale delle Associazioni Regionali o Interregionali delle Istituzioni Sanitarie Ambulatoriali (FederANISAP) e l’Unione delle principali associazioni nazionali e regionali degli Ambulatori e Poliambulatori privati autorizzati e convenzionati (Uap) hanno presentato ricorso al Tar del Lazio.

Sospeso ma provvisoriamente vigente

La motivazione dietro il ricorso delle associazioni imprenditoriali del settore era che il governo Meloni avrebbe fissato tariffe troppo basse rispetto ai costi e ai profitti attesi, mettendo in questo modo a rischio la sostenibilità della medicina convenzionata. Il Tar del Lazio ha dato ragione alle associazioni, trovando quattro punti critici. Il Tar ha evidenziato diversi punti critici nell’impostazione delle tariffe. In primo luogo, ha rilevato un difetto di istruttoria, sottolineando la mancanza di una motivazione chiara a sostegno delle scelte tariffarie. Le nuove tariffe, infatti, risultano mediamente inferiori del 25% rispetto al nomenclatore del 2012, nonostante i tariffari regionali di Veneto, Emilia-Romagna e Lombardia siano più elevati. Un secondo elemento di criticità riguarda il campione di strutture preso in esame, giudicato non rappresentativo e mancante di informazioni trasparenti sulla raccolta dei dati di costo.

Inoltre, il Tar ha contestato l’uso di dati obsoleti, ovvero risalenti a oltre cinque anni fa. La norma invece prevede un aggiornamento triennale degli stessi. Infine, è stato segnalato il mancato rispetto delle linee guida Agenas del 2022 e del 2024, perché non risulta effettuata alcuna verifica della validità tecnico-economica dei tariffari regionali utilizzati come riferimento. Per il Ssn, tuttavia, fare a meno della sanità convenzionata è al momento impossibile senza allungare le liste d’attesa. Perciò, il Tar nella stessa sentenza ha stabilito anche che il tariffario rimane provvisoriamente vigente per un anno, ovvero il tempo che ora ha il governo per stilare il nuovo nomenclatore.

Il commento

«I contenuti del ricorso si basavano su un’analisi econometrica approfondita» afferma il Prof. Gabriele Pelissero, Presidente Nazionale AIOP. «Lo scorso anno l’avevamo trasmessa al Ministero, ma non era stata considerata. La decisione del TAR riconosce che le tariffe introdotte sono economicamente insostenibili. Ciò rappresenta una grande vittoria non tanto per le strutture, ma per l’intero Ssn, la cui sopravvivenza è legata alla garanzia di tariffe adeguate e di risorse sufficienti a sostenere i rinnovi contrattuali. Non è possibile erogare prestazioni di qualità ai cittadini se il loro costo di produzione non viene riconosciuto dal sistema. È indispensabile valorizzare e remunerare in modo adeguato il lavoro svolto da tutte le componenti del sistema sanitario» ha aggiunto Pelissero.

Sulla validità provvisoria del nomenclatore tariffario il Presidente dell’Aiop ha dichiarato: «comprendiamo le complessità tecniche legate alla modifica dell’attuale sistema informativo della tariffazione, anche se riteniamo che un anno sia un periodo eccessivamente lungo. Nel frattempo, continueremo a operare con tariffe dichiarate non valide e riteniamo che il periodo transitorio debba essere oggetto di un attento ricalcolo alla luce del futuro aggiornamento tariffario».

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di Arrigo Bellelli
24 Settembre, 2025

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