Con l’avvicinarsi dei mesi autunnali e invernali, il European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) lancia un appello agli Stati membri e ai cittadini europei: potenziare la vaccinazione e le misure di prevenzione contro le infezioni respiratorie che, ogni anno, mettono sotto pressione i sistemi sanitari e colpiscono le persone più fragili. Secondo l’ECDC, bambini piccoli, anziani, persone immunocompromesse e soggetti con malattie croniche sono i gruppi maggiormente esposti a esiti gravi, ricoveri e decessi causati da virus come influenza, COVID-19, virus respiratorio sinciziale (RSV) e polmonite pneumococcica dovuta a Streptococcus pneumoniae.
Pressione sui sistemi sanitari e ruolo della vaccinazione
Ogni inverno le epidemie influenzali causano milioni di infezioni in Europa, con centinaia di migliaia di ricoveri e decine di migliaia di decessi. Nonostante l’impatto significativo, la copertura vaccinale contro l’influenza resta inferiore all’obiettivo del 75% fissato dall’Unione Europea. Nella scorsa stagione, la maggior parte dei Paesi ha registrato tassi inferiori al 50%, con valori più alti solo in Danimarca (76%), Irlanda (75%), Portogallo (71%) e Svezia (68%). Tra gli operatori sanitari, la media si è attestata al 32%.
«Le infezioni respiratorie si diffondono nella comunità, ma anche in ospedali e ambulatori» ha dichiarato Bruno Ciancio, epidemiologo senior dell’ECDC. «Vaccinare gli operatori sanitari e i gruppi più vulnerabili, insieme a rigorose misure di prevenzione delle infezioni nelle strutture sanitarie, può salvare migliaia di vite».
Bambini e anziani tra i più vulnerabili
L’ECDC sottolinea che i bambini sono tra i più colpiti dall’influenza, in particolare sotto i cinque anni di età. La maggior parte dei Paesi europei raccomanda la vaccinazione pediatrica antinfluenzale, che contribuisce a ridurre i casi gravi e la diffusione del virus. Gli anziani restano un altro gruppo ad alto rischio, non solo per l’influenza ma anche per la polmonite pneumococcica, che presenta tassi elevati di ospedalizzazione e mortalità. Secondo i dati dell’ECDC, oltre il 70% delle persone con più di 65 anni ha contratto un’infezione prevenibile con il vaccino.
RSV e COVID-19: strategie di protezione mirata
Il virus respiratorio sinciziale (RSV) causa ogni anno circa 250.000 ricoveri nei bambini e 160.000 negli anziani in Europa. Diversi Stati membri dell’UE stanno avviando programmi di vaccinazione contro l’RSV rivolti a donne in gravidanza e persone anziane, per ridurre il rischio di malattia grave. Sono inoltre disponibili anticorpi monoclonali a lunga durata d’azione per neonati e soggetti ad alto rischio. Il SARS-CoV-2, che continua a circolare durante tutto l’anno con ondate periodiche, rappresenta ancora una minaccia per anziani, persone con patologie croniche e individui immunodepressi. Per questi gruppi, l’ECDC raccomanda di mantenere aggiornate le vaccinazioni secondo le linee guida nazionali.
Prevenzione quotidiana e ruolo degli operatori sanitari
Accanto alla vaccinazione, l’ECDC richiama l’importanza delle misure igieniche e comportamentali per contenere la diffusione dei virus respiratori: lavarsi frequentemente le mani, coprire bocca e naso quando si tossisce o starnutisce, restare a casa in caso di sintomi e arieggiare regolarmente gli ambienti chiusi.
Le donne in gravidanza, gli anziani, le persone con malattie croniche e i genitori di bambini piccoli sono invitati a rivolgersi al proprio medico per valutare le modalità di protezione contro influenza, RSV e COVID-19. I clinici, dal canto loro, dovrebbero considerare l’uso precoce di antivirali contro l’influenza nei pazienti a rischio, in conformità con le linee guida nazionali. Gli operatori sanitari sono infine incoraggiati a mantenere aggiornate le proprie vaccinazioni, per proteggere se stessi e i pazienti e contribuire alla continuità dei servizi sanitari durante la stagione invernale.
 
								 
											 
								 
								 
								 
								 
								 
								
 
								 
								 
								 
								 
								