Primo decesso umano di virus dell’aviaria H5N5 negli Stati Uniti

Un anziano dello stato di Washington è deceduto dopo un’infezione contratta a contatto con pollame domestico. Autorità sanitarie e esperti: rischio per la popolazione generale considerato basso
decesso aviaria H5N5

Negli Stati Uniti è stato registrato il primo decesso umano associato al virus dell’influenza aviaria H5N5, un ceppo che finora era stato osservato solo negli animali. La vittima è un uomo anziano dello stato di Washington, già affetto da altre patologie, ricoverato da inizio novembre dopo la comparsa di febbre elevata, disorientamento e difficoltà respiratorie.

Le indagini sanitarie hanno individuato il virus nell’ambiente del suo pollaio domestico, frequentato anche da uccelli selvatici, rendendo il contatto diretto con il pollame infetto la fonte più probabile dell’infezione. Le verifiche condotte sulle persone che hanno avuto rapporti stretti con il paziente non hanno evidenziato altri contagi.

La valutazione del rischio secondo autorità ed esperti

Il caso rappresenta un salto di specie per un virus aviario raramente documentato, ma non modifica il livello di allerta complessivo. I Centers for Disease Control and prevention (CDC) hanno precisato che il rischio per la popolazione rimane basso. Questo perché non sono stati rilevati segnali di trasmissione da persona a persona.

Una valutazione condivisa dall’epidemiologo Gianni Rezza, secondo cui l’evento conferma la capacità dei virus aviari di infettare l’uomo in modo occasionale, soprattutto in presenza di contatti diretti con animali infetti. Rezza sottolinea che l’assenza di contagio interumano mantiene invariato il quadro di rischio, pur richiedendo un monitoraggio costante dell’evoluzione virologica.

Il contesto statunitense e internazionale

Negli Stati Uniti, prima di questo episodio, erano stati registrati 67 casi umani di H5N1 con un solo decesso, oltre a un ulteriore caso mortale a inizio anno sempre dovuto a H5N1 in Louisiana. Complessivamente, nell’attuale epidemia iniziata nel 2022, i CDC hanno documentato 71 infezioni legate a diverse esposizioni professionali o ambientali, nella maggior parte dei casi con sintomi lievi.

A livello globale, dal 2003 sono stati segnalati 964 casi umani di H5N1. 466 i decessi, concentrati soprattutto nel Sud-Est asiatico. Altri ceppi, come H7N9, H9N2 e H7N7, hanno causato negli anni piccoli numeri di infezioni sporadiche, generalmente senza trasmissione sostenuta.

Caratteristiche dei virus aviari e vie di trasmissione

L’influenza aviaria è una malattia virale che colpisce principalmente gli uccelli selvatici, considerati il principale serbatoio del contagio. Il passaggio agli animali da allevamento può avvenire soprattutto negli ambienti rurali, favorendo talvolta una trasmissione accidentale all’uomo.

Secondo l’ISS, i virus aviari mostrano una notevole capacità di mutazione. Negli ultimi anni, alcuni ceppi sono stati individuati anche in mammiferi come bovini e animali domestici. Le infezioni umane possono variare da forme lievi, come congiuntiviti, a quadri più severi. Le autorità europee ribadiscono inoltre che non esistono evidenze di trasmissione attraverso carne o prodotti alimentari. Negli Stati Uniti, tuttavia, alcuni lotti di latte crudo contaminato da H5N1 sono stati ritirati a scopo precauzionale.

Facebook
X
LinkedIn
WhatsApp

Ti potrebbe anche interessare:

di Sara Claro
27 Novembre, 2025

ARTICOLI CORRELATI

Vedi tutti gli articoli della sezione:

Banner MAG 600x600px_Tavola disegno 1

Vuoi contribuire alla discussione?

Cosa ne pensi di questo tema? Quali sono le tue esperienze in materia? Come possono divenire spunto di miglioramento? Scrivi qui ed entra a far parte di B-Sanità: una comunità libera di esperti ed esperte che mettono assieme le loro idee per portare le cure universali nel futuro.

Cerca

Compila il form per scaricare il Libro bianco

ISCRIVITI