Budget di Salute, come funziona il nuovo strumento socio-sanitario

Sviluppato dall'Azienda USL di Parma, è un modello di assistenza per le persone fragili che punta a costruire assieme un percorso di cura originale partendo dai bisogni, dalle risorse personali e dai progetti di vita del singolo.
budget di salute
Pietro Pellegrini

2600 i Budget finora attivati, capaci di portare benessere e il recupero dell’autonomia dell’individuo al centro dell’azione assistenziale” spiega Pietro Pellegrini da Parma.

All’Istituto Superiore di Sanità di Roma, durante un workshop nazionale, l’Azienda USL di Parma ha presentato le caratteristiche e i primi casi studio relativi al “Budget di Salute“, uno strumento di integrazione socio-sanitaria che permette di distribuire le risorse economiche, sociali e umane per sostenere i progetti di vita delle persone non autosufficienti e vulnerabili, migliorando la loro qualità di vita. Tale strumento rappresenta, dunque, un vero e proprio capitale, non solo economico, a disposizione del paziente, formato dall’insieme delle risorse umane, materiali e ideali che possono contribuire al recupero dell’autonomia della persona.

Un capitale a disposizione del paziente

“Il Budget di Salute rappresenta uno dei più interessanti strumenti di innovazione nel panorama del welfare italiano – così il Dr. Pietro Pellegrini, direttore del Dipartimento Assistenziale Integrato Salute Mentale Dipendenze Patologiche dell’Azienda Usl di Parma – Unisce la gestione di diverse risorse per la salute, quali risorse personali, familiari, sociali e sanitarie, coordinate al fine di promuovere salute e benessere. La sua forza risiede nella capacità di costruire con la persona un programma di cura inserito nel progetto di vita che tenga conto non solo dei bisogni sanitari, ma anche delle dimensioni sociali-comunitarie, familiari, relazionali ed esistenziali comprese le preferenze della persona”. Un approccio personalizzato, dunque, che tiene conto dei bisogni specifici della persona e che può essere utilizzato in diverse aree di cura, come il sostegno economico per interventi riabilitativi, il supporto a domicilio per le attività quotidiane, o interventi per favorire il reinserimento in società della persona.

Riconoscere l’individuo

L’obiettivo del Budget di Salute è “stimolare e ricostruire rapporti di prossimità basati sul riconoscimento della persona e dei suoi bisogni, immaginando che il miglioramento sia frutto di un contributo corale, di dialogo, di relazioni e di reciproca assunzione di responsabilità, non di una delega o della somministrazione di un prodotto o prestazione – prosegue Pellegrino – Ad oggi, in Emilia-Romagna sono attivi oltre 2.600 Budget di Salute.

Tra questi, il caso di una persona 45enne non autonoma, per due anni in una residenza psichiatrica, che desiderava convivere con altra persona, anch’essa con disagio, nella sua casa di proprietà. In questo caso, il Budget di Salute ha previsto un investimento con un operatore che ha affiancato e supportato le due persone nella convivenza, al fine di far acquisire loro più autonomia nel quotidiano. Ma non solo: per una di loro, il Budget di Salute ha previsto anche un aiuto nella ricerca di un lavoro”.

Un modello di cura integrato

Come ricorda il dott. Pellegrini, “Il Budget di Salute è uno strumento “capacitante”, che richiede comunque la presa in carico della persona da parte del servizio pubblico e che coinvolge tutte le professionalità che possano aiutare il paziente a esprimere necessità e aspirazioni, costruendo, intorno a ciò, un progetto di vita sostenibile ed evolutivo. Per applicare al meglio lo strumento – prosegue – occorre avere una rete di servizi integrata che prevedano centri per i progetti di vita e servizi di comunità e prossimità in grado di collegare la casa della persona, come primo luogo di cura e di vita, con le Case della Comunità e con i servizi del welfare”.

Nel Budget di Salute non sono i servizi ad “imporre” al paziente dove vivere e cosa fare, ma vi è un supporto che permette loro di scegliere. “L’approccio capacitante – prosegue Pellegrini – include lo sviluppo di potenzialità, al fine di promuovere una reale opportunità per la persona di affrancarsi quanto più possibile, sia dal malessere che dalle condizioni di dipendenza assistenziale. La realizzazione del progetto implica azioni, strumenti e il contributo di tutti gli interlocutori, sicché i risultati dipendono dalla capacità di connettere, integrare e costruire soluzioni creative e altamente personalizzate. Il progetto è la cornice, la persona è protagonista tanto nelle valutazioni, quanto nelle decisioni, nelle azioni e nelle verifiche periodiche di qualità”.

Il paziente al centro

“Il Budget di Salute è una proposta concreta, ma anche simbolica – conclude il Dr. Pellegrini – Mette in discussione la frammentazione dei servizi, l’eccesso di burocrazia e la logica prestazionale, promuovendo relazioni, solidarietà e prossimità. È uno strumento che restituisce dignità alla persona, la riconosce come protagonista del proprio progetto di vita, e valorizza la comunità come risorsa fondamentale per il benessere collettivo. La piena realizzazione del Budget di Salute richiede un cambio di paradigma culturale e operativo. Non basta modificare strumenti e procedure: occorre ripensare l’intero approccio, spostando il focus dalla prestazione alla presa in carico integrata, dalla frammentazione alla continuità, dall’offerta standardizzata al progetto di vita personalizzato”.

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di Bernardino Ziccardi
10 Giugno, 2025

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