In Italia persiste l’aumento delle infezioni sessualmente trasmissibili

Una ridotta percezione del pericolo ha portato alla recrudescenza di malattie come HIV, AIDS, vaiolo delle scimmie e gonorrea
Una crollata percezione del pericolo sta causando una recrudescenza di malattie come HIV, AIDS, vaiolo delle scimmie e gonorrea

L’Istituto Superiore di Sanità (ISS), nel suo ultimo Notiziario, ha certificato che continua l’aumento dell’incidenza delle infezioni sessualmente trasmissibili. Dal 2021 e il 2023 c’è stata una crescita del 16,1%, specialmente fra gli uomini omosessuali. In questa categoria, ad esempio, rientrano più di tre casi su quattro di sifilide. Nel 2023, il 79,4% dei casi (ovvero 5.539) di infezioni sessualmente trasmissibili è stato diagnosticato in uomini e il 20,6% in donne (1.433). L’età mediana delle persone segnalate è stata di 33 anni.

Al 31 dicembre 2023 sono state segnalate 2.349 nuove diagnosi di HIV, pari a un’incidenza di 4 casi per 100.000 abitanti. È un dato inferiore alla media europea che arriva a 6,2 ogni 100.000 residenti. L’età mediana è di 40 anni e le fasce più colpite sono i 30‑39 anni negli uomini (9,9 casi/100.000) e i 25‑29 anni nelle donne (8,6 casi/100.000). Le nuove diagnosi di AIDS conclamato sono state 532 nel 2023, con incidenza di 0,9 casi per 100.000 abitanti. Si tratta di un aumento del 20% rispetto al 2022.

Le cifre della crescita

L’infezione sessualmente trasmissibile maggiormente diffusa in Italia è la clamidia. Tra il 2021 e il 2023 c’è stata una crescita di segnalazioni di circa il +21%, soprattutto tra i giovani. Infatti, la fascia più colpita è quella dei 15–24 anni, con una prevalenza dell’8,1%, che scende al 3,8% tra 25–34 anni e ancora all’1,8% oltre i 34 anni. La gonorrea ha conosciuto un aumento dell’83%, con particolare incidenza in giovani under 25 e uomini omosessuali.

La sifilide, che colpisce in più di 9 casi su 10 uomini, ha conosciuto una piccola flessione ma dal 2019 ha comunque incrementato la sua diffusione di circa il 25%. Tra maggio 2022 e novembre 2023 sono stati registrati in Italia 1.026 casi confermati di vaiolo delle scimmie, soprattutto fra i 30 e i 44 anni. Si tratta di un drastico calo rispetto al picco avuto nel 2022. Il 95% dei casi sono di maschi adulti (omosessuali nel 90%), con età media di 37 anni.

Nel 2023 si sono verificati 153 casi acuti di epatite B e 51 di epatite C acuta. La prima è in lieve aumento rispetto al 109 del 2022, mentre la seconda è in leggero calo. L’età più colpita per l’epatite B è 35‑54 anni (46,4 %), con età mediana intorno ai 53 anni. L’epatite C acuta ha colpito soprattutto uomini (72,5%), prevalentemente tra i 35‑54 anni (52,4 %). Nel complesso l’epatite A è aumentata a 267 casi nel 2023 (e ulteriormente a 443 nel 2024), così come le forme B ed E, mentre la C continua a diminuire su base storica. Le cause più frequenti di contagio, oltre a comportamenti sessuali a rischio, comprendono trattamenti estetici e applicazioni di piercing e tatuaggi.

La diminuita percezione del pericolo

Il primo passo per contrastare questo aumento delle infezioni sessualmente trasmissibili è la vaccinazione, che però vede un tasso di adesione inferiore al 40%. «Il primo effetto della ridotta sensibilità è la decrescita nell’uso dei preservativi» afferma Barbara Suligoi, Direttrice del Centro Operativo AIDS e DMI dell’ISS. «Il secondo è l’aumento delle infezioni sessualmente trasmissibili che crescono stabilmente dal 2003, con la breve pausa della pandemia».

Ancora una volta, i giovani sono i soggetti maggiormente a rischio e le ragioni sono molteplici. In primis è diminuita la grande paura di AIDS e HIV che ha accompagnato le generazioni precedenti. In secondo luogo, le app di dating online favoriscono l’incontro con persone delle quali si ignora completamente lo stato di salute o le abitudini. Inoltre, il consumo di alcool e droghe fa abbassare di molto la guardia, favorendo i rapporti non protetti.

Le iniziative per invertire il trend

Per tutti questi motivi il Centro Europeo per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie ha lancia un appello sul rischio di contrarre infezioni sessualmente trasmissibili. Queste non si limitano alle famose AIDS e HIV: senza attuare le dovute precauzioni rischiamo di contrarre clamidia, sifilide, vaiolo delle scimmie e gonorrea. Quest’ultima sta creando scompiglio nel Regno Unito, ma i dati attestano che sono molti i paesi che vedono proliferare queste malattie.

In Italia l’equipe della UOC Malattie infettive dell’Ospedale San Donato di Arezzo con uno stand al Men/go Festival di Arezzo per fornire informazioni e fare prevenzione. «L’incremento di infezioni sessualmente trasmissibili, soprattutto fra i giovani, ci ha spinto a partecipare a questa iniziativa con un nostro stand in modo da poter informare la popolazione giovanile e fornire quegli strumenti utili alla loro prevenzione» puntualizza il dr. Danilo Tacconi direttore UOC Malattie Infettive PO Arezzo. «La diffusione delle infezioni è favorita da una diminuzione nell’uso del preservativo e da una sempre più estesa disinformazione, elementi che rendono i giovani particolarmente vulnerabili».

Facebook
X
LinkedIn
WhatsApp

Ti potrebbe anche interessare:

ARTICOLI CORRELATI

Vedi tutti gli articoli della sezione:

Vuoi contribuire alla discussione?

Cosa ne pensi di questo tema? Quali sono le tue esperienze in materia? Come possono divenire spunto di miglioramento? Scrivi qui ed entra a far parte di B-Sanità: una comunità libera di esperti ed esperte che mettono assieme le loro idee per portare le cure universali nel futuro.

Cerca

Compila il form per scaricare il Libro bianco

ISCRIVITI