Cosa sono gli Smart DPI. La tecnologia al servizio della sicurezza dei lavoratori

L’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale (DPI) ha visto il suo apice in concomitanza della pandemia da CoViD-19. Oggi il loro impiego sta ritrovando una “nuova vita” grazie all’implementazione degli Smart DPI, ovvero dispositivi integrati con la tecnologia. Grazie ad un documento a cura dell’INAIL, scopriamo di cosa si tratta.
L'immagine raffigura una scialuppa di salvataggio e rappresenta metaforicamente la tecnologia al servizio della sicurezza

Dobbiamo provare ad immaginare un modo del lavoro iperconnesso, dove tecnologia e sicurezza operano in modo complementare, entrambe al servizio del lavoratore.

L’immaginazione potrebbe ben presto lasciare il posto alla realtà, grazie all’impiego della tecnologia Internet of Things (IoT), basata sulla capacità degli oggetti fisici di comunicare e collaborare attraverso connessioni digitali, facilitando una maggiore efficienza e sicurezza.

Attraverso Smart DPI certificati, la tecnologia sarà davvero al servizio della sicurezza dei lavoratori.

Cosa sono gli Smart DPI?

Si tratta di oggetti in grado di unire la protezione e la prevenzione del lavoratore.

Il rapporto tecnico CEN/TR 17512:2020 definisce gli Smart DPI “intelligenti”: essi consistono nella combinazione di DPI tradizionali, che proteggono chi li indossa o li porta da uno o più rischi a cui è esposto, con materiali o parti intelligenti che rispondono in modo voluto e sfruttabile a segnali/input esterni o a modifiche dell’ambiente circostante.

La norma ISO 11610:2023, mantenendo inalterata la definizione precedente, fissa alcune specifiche:

  • La presenza di parti elettroniche non rende automaticamente smart un DPI;
  • La peculiarità di un DPI smart è la capacità di rispondere in modo voluto e sfruttabile a input esterni, permettendo in tal modo di avere informazioni riguardanti (ad esempio) l’ambiente in cui si trova la persona che indossa il dispositivo stesso.

L’EU-Occupational Safety and Health Administration (Osha), all’interno del documento “Smart personal protective equipment: intelligent protection for the future”, chiarisce alcune ulteriori peculiarità degli Smart DPI: i dispositivi di protezione individuale intelligenti associano sistemi tradizionali di protezione con materiali o componenti elettronici avanzati e possono registrare dati sull’utente, l’ambiente di lavoro o l’uso del dispositivo stesso. Inoltre, l’Osha pone alcuni quesiti e criticità meritevoli di ulteriori approfondimenti: benché tali nuove tecnologie promettano una sicurezza e un confort migliori per i lavoratori, vi sono ancora diversi problemi da risolvere per garantire che possano essere usati e accettati in ambito lavorativo. Il riferimento è chiaro alla gestione dei dati ed al rispetto della privacy dell’utilizzatore.

Infine, è determinante citare il Regolamento UE 2016/425 relativo ai requisiti per la progettazione e fabbricazione dei suddetti dispositivi intelligenti: i DPI sono messi a disposizione sul mercato solo se soddisfano i requisiti indicati nel Regolamento e non mettono a rischio la salute o la sicurezza delle persone, gli animali domestici o i beni.

Possibili scenari d’uso degli Smart DPI

La connessione in tempo reale dei DPI, attraverso la creazione di una rete in grado di gestire “dinamicamente” le informazioni provenienti dai dispositivi stessi avrebbe molteplici vantaggi ed una forte scalabilità:

  • Monitoraggio delle condizioni ambientali o fisiologiche del lavoratore;
  • Implementazione di sensori integrati in grado di rilevare la presenza di gas tossici o anomalie nei parametri vitali, allertando immediatamente il lavoratore stesso o il sistema di emergenza-urgenza;
  • Attivazione di macchinari pericolosi solo dopo aver rilevato la presenza dei DPI indossati dal lavoratore;
  • Gestione delle aree ad accesso controllato, raggiungibili solamente se portatori di DPI;
  • Implementazione di sensori GPS, così da verificare la posizione del lavoratore esposto a rischio;
  • Regolazione della temperatura interna in risposta alle condizioni esterne;
  • Presenza di materiali luminescenti o segnalatori visivi per emergenze;
  • Meccanismi di arresto di emergenza per prevenire indicenti in prossimità di apparecchiature pericolose.

Integrazioni con l’IA

Come anticipato, gli Smart DPI sono in grado di garantire la sicurezza e la prevenzione. In tal caso i dispositivi smart si integrano perfettamente con la realtà aumentata e la realtà virtuale. La prima può fornire informazioni in tempo reale durante l’esecuzione di compiti complessi, mentre la seconda consente simulazioni sicure di scenari ad alto rischio, permettendo ai lavoratori di acquisire competenze senza la necessità di doversi esporre direttamente a rischi o pericoli.

Insieme, le due realtà supportano la formazione migliorandone l’efficacia, la velocità di apprendimento e soprattutto dando ai lavoratori una rappresentazione fedele e reale del contesto in cui andranno ad operare.

La vera e propria integrazione con l’IA risale al 2018, all’interno del progetto “Sviluppo di abiti intelligenti sensorializzati per prevenzione e mitigazione di rischi per la sicurezza dei lavoratori (SENSE-RISC)”. Si tratta di un dispositivo indossabile, dotato di sensori ambientali e biometrici, utili per rilevare i parametri dell’utente, consentendo inoltre, la prevenzione di tutti quei rischi peculiari di alcuni ambienti lavorativi, soprattutto nel settore industriale e in altre attività altamente complesse.

Conclusioni

Abbiamo la possibilità di ridurre notevolmente i pericoli insiti al mondo del lavoro. Dopo un sistema normativo che ha “alzato la voce” obbligando i datori di lavoro ad uniformarsi, al fine di garantire la sicurezza ma, soprattutto evitare sanzioni penali, oggi abbiamo l’opportunità di rendere il lavoratore il vero protagonista della sua sicurezza. Attraverso dispositivi cosiddetti intelligenti ed adattivi, possiamo davvero ambire alla riduzione degli infortuni sul lavoro.

In questo il documento INAIL fornisce molti spunti relativi agli Smart DPI, poiché sottolinea le aree di sviluppo, dando al contempo risalto ai punti critici (privacy, affidabilità della tecnologia, connettività).

Non ci resta che puntare sulla ricerca e sviluppo, uniche strade percorribili verso la salvaguardia dei lavoratori.

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