È stata pubblicata l’edizione 2025 dello STADA Health Report, condotto annualmente dall’azienda farmaceutica tedesca STADA Arzneimittel AG. Si tratta di un’indagine indipendente su abitudini e opinioni sanitarie dei cittadini europei e non riguardo a sistemi sanitari e stili di vita sani.
Il grado di soddisfazione del proprio sistema sanitario
Sebbene la soddisfazione da parte degli europei per i propri sistemi sanitari si attesti ora al 58% in media, soddisfazione non equivale a equità. Infatti, lo STADA Health Report 2025 riporta che solo il 51% degli intervistati crede che tutti nel proprio paese abbiano pari accesso alle cure mediche e ai servizi sanitari. Allo stesso tempo, il 44% arriva addirittura a definire il proprio sistema “iniquo”.
Anche nei Paesi con la più alta soddisfazione complessiva per il sistema sanitario, come Belgio e Svizzera con l’81% ciascuno, si rileva un divario significativo in termini di equità. Solo il 63% e il 68% rispettivamente attribuisce questo pregio ai loro sistemi sanitari. Inoltre, solo il 15% degli europei ha piena fiducia nella capacità del proprio sistema sanitario di fornire le cure necessarie in caso di malattie gravi.
Medici di base e farmacisti come facilitatori della salute
Nonostante questa visione complessiva, l’indagine su abitudini e opinioni sanitarie attesta che la fiducia nei professionisti del settore rimane forte. I medici di base (69%) e i farmacisti (58%) continuano a essere tra le figure più affidabili in ambito sanitario. Rimangono molto staccati Google (20%), AI (15%) e influencer della salute online (11%).
Anche se la fiducia nell’AI non è ancora diffusa, la propensione verso questa tecnologia sta crescendo costantemente. Attualmente, il 39% delle persone si immagina già di rivolgersi all’AI per consigli medici invece di recarsi dal medico. Danimarca e Svezia sono particolarmente aperte a questa idea con quasi metà dei propri intervistati che si dicono soliti effettuare questa pratica. Un ulteriore 25% afferma che in futuro potrebbe prendere in considerazione il consulto con l’IA una volta che la tecnologia sarà più matura. In tutta Europa, i principali motivi di apertura verso l’IA sono una migliore accessibilità e disponibilità dei servizi (49%) e la maggiore comodità ed efficienza in termini di tempo (45%).
Tuttavia, l’interazione personale rimane un fattore decisivo per la fiducia nelle questioni sanitarie, trasformando medici e farmacisti in promotori dell’autogestione della salute. Il 40% degli europei, infatti, cita i consigli ricevuti dai farmacisti come un motivo essenziale per recarsi in farmacia. Le farmacie vengono anche viste come punti di riferimento comodi per tutte le esigenze sanitarie (30%) e i clienti apprezzano le relazioni personali con il personale (28%).
Desiderio e conduzione di uno stile di vita sano
In tutta Europa, la consapevolezza della salute è chiaramente elevata e il 96% delle persone afferma che uno stile di vita sano è importante per loro. Il 72% adotta regolarmente abitudini preventive come l’attività fisica, l’assunzione di integratori alimentari e una dieta sana. Due terzi (66%) partecipano a visite preventive: una crescita di 5 punti percentuali rispetto all’indagine su abitudini e opinioni sanitarie svolta nel 2023.
Tuttavia, sebbene quasi tutti desiderino condurre una vita sana, solo la metà degli europei (51%) ritiene di riuscirci complessivamente. Gli spagnoli valutano il loro stile di vita come il più sano (68%) e, secondo i dati di Eurostat, vantano anche la più alta aspettativa di vita del continente. Uno dei principali ostacoli a una vita sana è la mancanza di motivazione, citata dal 41% degli intervistati. Tuttavia, la priorità personale attribuita alla salute non è l’unico ostacolo: anche le difficoltà finanziarie e mentali contribuiscono a rendere difficile il mantenimento di uno stile di vita sano.
Condizioni economiche avverse ostacolano la salute, anche mentale
La salute mentale è di vitale importanza e tiene un legame strettissimo con quella fisica: la depressione, infatti, accelera le malattie del 30%. Un modello ricorrente nel Health Report 2025 redatto da STADA riguarda il ruolo decisivo della salute mentale e delle condizioni finanziarie come fattori che influenzano il percorso individuale verso la salute. Coloro che si preoccupano per la propria situazione economica fanno più fatica a condurre una vita sana (36%) rispetto a chi è più finanziariamente stabile (58%). Le persone in difficoltà economiche tendono inoltre a essere meno soddisfatte del proprio sistema sanitario (48%) e avere meno fiducia nella sua capacità di assisterle in caso di malattie gravi (47%). Il dato per chi non ha preoccupazioni economiche sale rispettivamente al 63% e al 64%.
Le difficoltà silenziose: la salute mentale come ostacolo chiave al benessere
Il legame tra difficoltà economiche e disagio mentale è evidente. Chi ha problemi finanziari ha una probabilità molto più alta di soffrire di burnout (72%) e tende meno a descrivere la propria salute mentale come “buona” (49%) rispetto a chi si sente finanziariamente sicuro (62% e 72% rispettivamente).
Nel complesso, il 64% degli europei definisce la propria salute mentale “buona”, in particolare in Romania (84%), Bulgaria (80%), Serbia e Svizzera (74%) e Francia (71%). Tuttavia, due terzi (66%) hanno sperimentato almeno una volta sintomi di burnout. Le donne (71%) e i giovani sotto i 35 anni (75%) risultano le categorie maggiormente colpite. Le persone che affrontano sfide legate alla salute mentale sono tre volte meno propense a dichiarare di condurre una vita sana (19%) rispetto a chi gode di buona salute mentale (62%).
Questi risultati richiamano la necessità di sistemi più di supporto: un’equilibrata considerazione della salute mentale e fisica potrebbe essere un primo passo nella giusta direzione. Attualmente, solo il 21% degli europei ritiene che entrambi gli aspetti siano adeguatamente considerati nel proprio sistema sanitario.