Il tempo è cura: time care ed appropriatezza di linguaggio

Un modello assistenziale che crea fiducia con il paziente migliorando qualità e sicurezza del percorso di cura
Un modello assistenziale che crea fiducia con il paziente migliorando qualità e sicurezza del percorso di cura

Si dice che la forma non sia sostanza; in realtà spesso siamo portati percettivamente a cogliere come la forma definisca i contenuti all’interno, ad esempio, del percorso di cura del paziente e nel rapporto medico-paziente. L’attenzione dedicata ad un approccio comunicativo efficace ed efficiente può rappresentare, per il cittadino paziente, la chiave per stabilire un canale di comunicazione e fiducia con il sanitario, rendendo più agevole il percorso di cura e l’aderenza alla terapia prescritta dal medico.

Comunicare significa rendere comune

Il verbo deriva dalla radice latina che veicola un doppio significato: rendere comune, far conoscere. Partendo da questo è più facile realizzare perché la comunicazione sia uno strumento fondamentale all’interno della relazione di cura tra medico e paziente. Questa comunicazione deve essere sia appropriata qualitativamente che quantitativamente efficace.

Si parte dal tempo

L’articolo 8 (che in realtà è l’articolo 1, comma 8) della Legge 22 dicembre 2017, n. 219, stabilisce che “Il tempo della comunicazione tra medico e paziente costituisce tempo di cura”. Questo significa che la comunicazione e la relazione tra i professionisti sanitari e il paziente non sono un aspetto secondario, ma una parte fondamentale del processo di cura, essenziale per comprendere sia i bisogni che le aspettative del paziente e per permettergli di partecipare in maniera consapevole al processo decisionale, sentendolo proprio. Questa pietra miliare ribadisce che lo strumento tempo all’interno del percorso assistenziale rappresenta un importante focus della relazione di cura.

La Dott.ssa Marilù Bartiromo, Specialista in Nefrologia, UOC Nefrologia di elezione e d’urgenza A.O.R.N. A. Cardarelli

Il tempo va definito come tempo di attenzione e di ascolto, tempo di conoscenza e comunicazione oltre che tempo di fiducia tra due entità sconosciute che, seppur da posizioni diverse, debbono andare verso il comune obiettivo che è la salute ed il benessere del paziente.

Un modello che crea fiducia

Gli operatori sanitari in maniera trasversale attraverso questo fondamentale strumento assistenziale che è il tempo di cura possono disegnare un modello assistenziale che diventa la base della soddisfazione e consapevolezza del paziente affinché la fiducia venga a nascere tra le due entità a confronto.

La fiducia crea sicurezza

Un modello che tenga la relazione al centro migliora aderenza alla terapia e sicurezza delle cure. Una maggiore compliance, la fiducia e la consapevolezza possono essere alla base di un progresso concreto nel rapporto di educazione terapeutica.

C’est le temps que tu as perdu pour ta rose qui a fait ta rose si importante (è il tempo che hai dedicato alla tua rosa che ha reso la tua rosa così importante), Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry.

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di Marilu Bartiromo
15 Ottobre, 2025

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