Secondo il notiziario 38 Luglio-Agost 2025 dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), nel 2023 le Infezioni Sessualmente Trasmesse (IST) sono aumentate del 16,1% rispetto al 2021. La Gonorrea è aumentata del 83,2%, la sifilide primaria/secondaria del 25,5% e la infezione da clamidia al 21,4%. «I contagi da HIV – che nel 2015 avevano iniziato a diminuire – dopo la pandemia crescono, di nuovo, anno su anno» dice Barbara Suligoi, Direttrice del Centro Operativo AIDS dell’ISS.
Perché crescono le IST?
«Perché abbiamo smesso di preoccuparcene. Non ci sono campagne informative o a favore dei preservativi; non ci sono programmi scolastici di educazione affettiva e sessuale; non ci sono accessi assistenziali efficaci per gli adolescenti, soprattutto maschi, che presentano i primi sintomi. Questa situazione fa sì che la percezione del pericolo sia minore, mentre aumentano le occasioni e l’abitudine ai rapporti occasionali. Quando i sintomi compaiono, spesso non vengono curati».
Qual è l’impatto sociale e le ricadute sulla salute delle persone delle IST?
«Le IST sono pericolose e tendono a cronicizzare. Oltre alla AIDS provocata dal virus HIV, le IST possono compromettere la gravidanza, possono portare tumori (come fanno il virus HPV e il virus dell’epatite B) e, non da ultimo, possono pregiudicare la fertilità delle coppie. Inoltre, una IST non curata continua a propagarsi, infettando i partner».
Cosa possiamo fare per arginare l’incremento di IST?
«Le uniche malattie in diminuzione sono i tumori benigni noti come condilomi ano-genitali (-21,4% nel 2023 rispetto al 2021) e questo perché il vaccino HPV funziona. Il problema – continua Suligoi – è che non si vaccinano abbastanza adolescenti. Nessuna Regione in Italia raggiunge il target. E questo perché esistono diffidenze e reticenze, tra le famiglie ma non solo, che si riflettono negativamente sulla salute degli adolescenti. Quindi, ci troviamo ad affrontare due ordini di problemi. Il primo è di comunicazione. Il secondo è di accesso. Dove va un adolescente o un giovane adulto che vuole avvicinarsi a questi temi? A che centri accede per un test?»
Le proposte
«È necessario tornare a parlare di educazione affettiva e sessuale senza pudori. Bisogna informare famiglie e giovani perché il costo dell’ignoranza è la mancata protezione; il costo della mancata protezione è il rischio di malattia. Poi, è necessario offrire uno sbocco ai giovani. Le giovani donne vengono usualmente accompagnate nelle prime visite ginecologiche dalle madri. Gli adolescenti maschi sono completamente da soli. Cosa fare di fronte a sintomi come rossori, secrezioni ed escrescenze nell’area genitale? L’ISS ha una mappa aggiornata dei centri che offrono test e visite. Potrebbe essere estesa in una web app con le info che servono ai giovani e che faticano a trovare a casa o a scuola (Qui il vademecum ISS aggiornato sulla prevenzione). Anche il costo delle visite e dei test può essere un ostacolo per giovani e giovanissimi. Sono prestazioni che si potrebbero rendere gratuite sotto una certa fascia di età».
Con che messaggio vuole chiudere?
«A chiunque abbia un sintomo, un rossore, una secrezione o una qualsiasi manifestazione anomale nell’area genitale: andate subito da un medico. Non trascuratelo, non trascuratevi».
«Ai colleghi medici: quando visitate qualsiasi persona con una IST, proponete sempre anche un test per l’HIV. La compresenza di IST e HIV è frequentissima e la trasmissione bidirezionale. Nel 2023, il 13% delle persone con una IST aveva anche l’infezione da HIV. E proponete un controllo anche ai partner dei vostri assistiti affetti da una IST».