Morbillo, oltre 10mila casi in Europa: l’83% non vaccinato. Italia terzo Paese più colpito

L’ECDC avverte: «Serve recuperare subito le coperture per evitare nuove epidemie». Anche l’Italia lontana dalla copertura vaccinale ottimale
L’ECDC avverte: «Serve recuperare subito le coperture per evitare nuove epidemie». Anche l’Italia lontana dalla copertura vaccinale ottimale
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Sono stati 10.825 i casi di morbillo registrati in Europa tra settembre 2024 e agosto 2025, di cui 7.738 confermati in laboratorio. I decessi sono stati otto, per un tasso di mortalità pari allo 0,07%. Questi i dati riportati nel Measles and Rubella Monthly Monitoring Report dell’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) sulla situazione del morbillo nei Paesi Europei. L’Italia risulta essere il terzo Paese più colpito con 595 casi, dietro a Romania (7.076) e Francia (897) e davanti a Paesi Bassi (534) e Spagna (403). Inoltre, nel report viene sottolineato come l’83% delle persone colpite non era vaccinato, mentre solo il 6,7% aveva ricevuto due o più dosi del vaccino anti-morbillo. Un dato che, sottolineano gli esperti, fa capire come sia necessario rafforzare le campagne di immunizzazione per raggiungere una copertura ideale del 95%.

Un ritorno che preoccupa l’Europa

Nel 2024, i casi di morbillo segnalati in Europa dall’OMS hanno superato la soglia dei 127mila, il numero più alto dal 1997. Secondo l’ECDC, la riemersione del virus è dovuta principalmente alla riduzione delle coperture vaccinali durante la pandemia di Covid-19 e alla discontinuità nei programmi di recupero successivi. «Otto persone su dieci che hanno contratto il morbillo erano non vaccinate – ricorda il Centro Europeo – evidenziando il rischio concreto di una recrudescenza epidemica anche nei Paesi con sistemi sanitari avanzati».

Italia terzo paese più colpito

L’Italia è il terzo Paese più colpito nell’area europea con 595 casi confermati; di questi, circa il 40% riguarda bambini sotto i 5 anni. Quasi un terzo dei casi interessa, invece, adolescenti e adulti sopra i 15 anni. Segno che, secondo gli esperti, la vulnerabilità si estende anche alle fasce non pediatriche. Inoltre, nel report viene sottolineano come il ritorno del morbillo nel nostro Paese sia il sintomo di una copertura vaccinale ancora insufficiente. Infatti, il livello ottimale raccomandato dall’OMS e dall’ECDC, il 95% con due dosi, non è stato raggiunto in diverse regioni italiane. Ciò consente al virus, tra i più contagiosi al mondo, di trovare spazio per diffondersi e generare focolai.

L’83% non vaccinato: una falla nella protezione collettiva

Il dato europeo sull’83% di casi non vaccinati rappresenta un campanello d’allarme. Il morbillo è molto contagioso: un singolo caso può infettare fino a 18 persone. Con un indice di contagiosità così alto anche piccole riduzioni nella copertura vaccinale compromettono il raggiungimento dell’immunità di gregge. Oltre ai non vaccinati, quasi il 13% dei casi riportava uno stato vaccinale sconosciuto, evidenziando lacune nei sistemi di sorveglianza e nella tracciabilità delle informazioni sanitarie. Il risultato è meno copertura, più casi, e conseguente aumento della pressione su ospedali e reparti pediatrici, con complicanze che possono includere encefaliti, polmoniti e, nei casi più gravi, esiti letali.

Un appello alla responsabilità

Per contenere la diffusione del morbillo e prevenire nuovi focolai, gli esperti indicano una serie di azioni urgenti. Fra queste raggiungere e mantenere una copertura del 95% con due dosi del vaccino, avviare campagne di “catch-up” per recuperare bambini, adolescenti e adulti non ancora vaccinati, rafforzare la sorveglianza epidemiologica migliorando la capacità di diagnosi precoce e la segnalazione dei casi, comunicare in modo trasparente e scientifico per contrastare la disinformazione sui vaccini e garantire equità di accesso alla vaccinazione, rimuovendo barriere logistiche e socioeconomiche. Come ricordano gli esperti, il morbillo è una malattia prevenibile che resta, però, potenzialmente grave. Gli strumenti per fermarlo esistono e vaccinarsi non è solo una scelta individuale, ma un atto di responsabilità collettiva. È un azione indispensabile per proteggere le persone più fragili e mantenere il controllo delle malattie infettive in Europa.

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di Bernardino Ziccardi
23 Ottobre, 2025

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