Le aree verdi (parchi, giardini) e blu (canali, fiumi e specchi d’acqua) fanno bene alla salute e al benessere. Possono essere integrati con le cure e la prevenzione. “Prescrivere accanto alle terapie tradizionali anche il contatto con la natura, in particolare gli spazi verdi e blu, concorre a promuovere la salute individuale. Genera, inoltre, e genera benefici ambientali e sociali. Ed offre un’opportunità concreta per integrare la sostenibilità ecologica e la mitigazione degli effetti della crisi climatica con la prevenzione”. Lo ricordano gli esperti del Dipartimento Ambiente e Salute dell’Istituto superiore di sanità, in occasione della Giornata mondiale dell’habitat.
“Ecosistemi equilibrati e sani possono apportare benefici significativi al benessere umano – sottolinea il direttore del dipartimento, Giuseppe Bortone -. Le aree verdi e blu sono ora integrate in politiche e leggi sempre più attente alle questioni ambientali a cui si affiancano i piani di prevenzione sanitaria nazionale e rionali regionali”.
Presso l’Iss è in corso il progetto ‘Il buon uso degli spazi Verdi e Blu per la promozione della Salute e del benessere‘ (VeBS), finanziato dal Ministero per la Salute nell’ambito del Piano nazionale per gli investimenti complementari (Pnc) – E.1 Salute, Ambiente, Biodiversità e Clima. e che suggeriscono una reale progressione se non trattati.
Aggiunge la Dottoressa Marilù Bartiromo Specialista in Nefrologia UOC Nefrologia di elezione e d’urgenza A.O.R.N A.Cardarelli di Napoli che Bee Sanità Magazine ha contattato per un commento:
“La salute rappresenta l’obiettivo non solo per chi opera nel mondo sanitario ma rappresenta un obiettivo per tutta la comunità. Inteso in tal senso come obiettivo comunitario, può essere raggiunto attraverso approcci multidisciplinari ed integrati”.
“Anche l’arte prescritta quotidianamente può, a mio parere, diventare prescrizione sociale finalizzata a produrre benessere in ciascuno di noi. Con un beneficio che può raggiungere pazienti e sanitari”.
