La Regione Umbria ha definito un nuovo modello organizzativo per il Punto Unico di Accesso (PUA), pensato per semplificare e rendere più accessibile l’integrazione tra servizi sanitari e sociali.
Il progetto rappresenta un passaggio strategico nella costruzione di un sistema sociosanitario più vicino ai cittadini, orientato all’efficacia e alla semplificazione. Una trasformazione che parte da un presupposto chiaro: il cittadino non dovrà più orientarsi in un sistema frammentato, ma troverà un unico sportello in grado di accogliere, ascoltare e attivare risposte personalizzate.
Un modello unico per tutta la regione
“Il Punto Unico di Accesso, già attuato in alcuni territori, diventerà il modello regionale standard, presente in tutte le Case della Comunità – ha spiegato la presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti -. Finalmente i cittadini avranno un unico punto di riferimento, nel distretto sanitario di residenza, per accedere a tutti i servizi. È un passo fondamentale verso un sistema salute più accessibile, integrato e vicino alle persone”.
La costruzione del modello PUA è il risultato di un lavoro condiviso tra zone sociali, direzioni aziendali, distretti e professionisti del sistema. Sono stati definiti gli standard di servizio e le modalità operative per l’attuazione del DM 77sull’assistenza territoriale.
Accoglienza incondizionata e risposta immediata
Il PUA si propone di superare le attuali barriere tra servizi sanitari e sociali, creando uno sportello unico in cui ogni cittadino – indipendentemente dal tipo di bisogno – riceva accoglienza, orientamento e una risposta concreta. La presa in carico avviene anche in assenza di documentazione completa o di una domanda formalizzata: l’accoglienza incondizionata è il principio base del nuovo paradigma organizzativo.
In questo modello, l’onere dell’adattamento non ricade più sul cittadino, ma sul sistema, che si struttura per essere più accessibile, comprensibile e umano. L’attenzione è rivolta in particolare alle persone più fragili: anziani, disabili, famiglie in difficoltà, soggetti con disagio psichico, per i quali il PUA diventa un punto di riferimento stabile e facilmente raggiungibile.
Una rete integrata di servizi e professionisti
Ogni Punto Unico di Accesso sarà ospitato all’interno delle Case della Comunità, strutture cardine della nuova assistenza territoriale, previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il PUA non opera in modo isolato, ma si connette a una rete più ampia di servizi: Centrale 116117, Centrali Operative Territoriali, Unità di Continuità Assistenziale e altri nodi strategici dell’assistenza territoriale.
L’obiettivo è garantire la continuità delle cure, l’integrazione tra professionisti e una risposta tempestiva ed efficace ai bisogni della popolazione. Il sistema sarà supportato anche da strumenti digitali, come il PUA virtuale, e accompagnato da un’identità visiva riconoscibile: Umbria in Salute.