La plenaria dell’evento “Umanesimo digitale e Sanità” ha offerto una riflessione sull’integrazione tra intelligenza artificiale (AI) e valori umani. Monsignor Gianfranco Basti, Professore ordinario di Filosofia della Natura e della Scienza presso la Facoltà di Filosofia della Pontificia Università Lateranense di Roma, ha tracciato un percorso filosofico e scientifico per comprendere come l’AI possa evolversi verso decisioni autonome, ma eticamente informate.
L’obiettivo non è solo digitale, ma trasformativo: ripensare la sanità a partire dalle fragilità umane e dai contesti di cura reali.
Logiche diverse per una sanità più consapevole
Tra i protagonisti dell’apertura, Mons. Gianfranco Basti che ha guidato il pubblico in una riflessione su intelligenza artificiale e inferenza logica, distinguendo tra il semplice giudizio e la capacità di ragionare su quel giudizio.
“I sistemi di Intelligenza Artificiale formulano giudizi attraverso l’analisi statistica di grandi quantità di dati, proprio come il nostro cervello fa in modo naturale” ha spiegato. Tuttavia, la vera sfida risiede nel secondo livello: il meta-controllo, ovvero il ragionamento inferenziale sul giudizio stesso.
Dalla logica matematica a quella etica: l’AI ha bisogno di regole morali
Un nodo dell’intervento è stato il confronto tra logica matematica e logica filosofica. “In etica o in diritto, parole come ‘necessario’ o ‘possibile’ si traducono in ‘obbligatorio’, ‘permesso’, ‘vietato’. Serve una logica più sofisticata” ha spiegato Basti, introducendo il concetto di logiche modali.
Per sviluppare sistemi intelligenti che siano anche eticamente consapevoli, occorre quindi inserire regole deontiche – norme morali o giuridiche – all’interno degli algoritmi. L’obiettivo è costruire AI capaci di prendere decisioni autonome, ma moralmente corrette, in scenari complessi come quelli della sanità.
Intelligenze che apprendono
Le AI moderne si basano su modelli adattivi, in grado di evolvere sulla base delle informazioni ricevute. “È l’apprendimento da basi dati immense – con miliardi di parametri – a rendere questi sistemi così potenti” ha sottolineato Basti.
Ma questa potenza ha un costo: in termini di energia, di infrastrutture e di sostenibilità. L’intervento ha dunque evidenziato la necessità di ripensare anche l’efficienza energetica delle tecnologie sanitarie del futuro.
Più fotoni, meno elettroni
Una possibile risposta arriva dai sistemi computazionali ottici, una nuova frontiera della ricerca che promette maggiore velocità e minore consumo energetico. “Non più elettroni, ma fotoni: è questa la direzione della prossima rivoluzione computazionale” ha concluso Basti.
Tecnologia, filosofia, etica e medicina si intrecciano così in un unico spazio di riflessione: Napoli Bees Square. Dove l’innovazione è sempre orientata all’umano.