Un importante cambiamento nella prevenzione del Virus Respiratorio Sinciziale (VRS) nei neonati. Il Comitato per i Medicinali per Uso Umano dell’Agenzia Europea per i Medicinali ha, infatti, espresso parere favorevole all’immissione in commercio di clesrovimab. Si tratta di un anticorpo monoclonale progettato per prevenire le infezioni da VRS, responsabile, nei bambini, di bronchioliti, infezioni e malattie delle basse vie respiratorie.
Protezione con una sola dose
Il VRS rappresenta una delle infezioni respiratorie stagionali più diffuse e una delle principali cause di ospedalizzazione infantile a livello globale e italiano, con un impatto importante per le famiglie e sul Sistema Sanitario Nazionale. Se approvato dalla Commissione Europea, il clesrovimab rappresenterà una novità assoluta nella prevenzione del virus. Infatti, con una singola dose, indipendentemente dal peso del bambino, l’anticorpo può proteggerlo per 5 mesi, tutelandolo dunque nel periodo di maggior circolazione. Si tratta di una caratteristica che lo rende interessante sia per i sistemi sanitari che per le famiglie, in quanto semplificherebbe la logistica e, dunque, porterebbe a migliorare l’adesione da parte dei pazienti.
Meno costi, più protezione
Il clesrovimab è stato già approvato negli Stati Uniti e negli Emirati Arabi Uniti lo scorso giugno ed è in fase di revisione in molti altri Paesi a livello mondiale. «Spero in un parere positivo del Comitato per i Medicinali per Uso Umano su clesrovimab anche in Italia. Darebbe accesso a una innovativa opzione di prevenzione – così Luigi Orfeo, Direttore del Centro di eccellenza della Donna e del Bambino nascente, Ospedale Isola Tiberina Gemelli Isola – con dati di efficacia solidi e un dosaggio unico indipendentemente dal peso, che ne semplificano l’utilizzo».
Un progresso «straordinario, in grado di minimizzare gli effetti devastanti della bronchiolite nei più piccoli. Gli anticorpi monoclonali per la prevenzione dell’infezione da VRS rappresentano uno dei più importanti progressi della medicina – ha proseguito Alberto Villani, Coordinatore dell’Area Pediatria Universitaria Ospedaliera dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma – permettendo anche di abbattere i costi sanitari a breve e lungo termine, favorendo la sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale».
Se il via libera completo arriverà, sarà necessaria la stesura anche di regolamenti nazionali e percorsi chiari. Questi dovranno decidere dove somministrarlo (se in ospedale, dal pediatra o in farmacia) chi può accedervi e, anche, come finanziarlo.
