Vacanze all’estero, le raccomandazioni per viaggiare in sicurezza

Tra vaccinazioni, farmaci e documentazione sanitaria: tutto quello che c'è da sapere per viaggiare all'estero in sicurezza, anche al rientro
Tra vaccinazioni, farmaci e documentazione sanitaria: tutto quello che c'è da sapere per viaggiare all'estero in sicurezza, anche al rientro

Il Ministero della Salute, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, ha diffuso una serie di raccomandazioni per chiunque decidesse di viaggiare all’estero durante l’estate, in modo da ridurre al minimo i rischi sanitari. Dalle vaccinazioni alla documentazione da portare, passando per i farmaci e una consulenza medica prima di partire: ecco le misure indicate per un viaggio in sicurezza.

Prima tappa: visite preventive e documentazione

La prima raccomandazione è quella di programmare una visita preventiva, da effettuare dalle 4 alle 6 settimane precedenti alla partenza, per informarsi e valutare eventuali fattori di rischio legati alla destinazione scelta. Se necessario, il medico predisporrà alcune vaccinazioni per malattie specifiche – come l’epatite A, la meningite o la febbre gialla, tra quelle più comuni. Per chi viaggia all’interno dei confini europei, è necessario richiedere la Tessera Europea di Assicurazione Malattia presso l’ASL di riferimento, integrata, se si viaggia in un Paese che non copre completamente le spese mediche, con una polizza sanitaria integrativa. Questa opzione vale nello specifico se si sceglie come meta un paese extra-UE o con sistema sanitario privato.

Indicazioni per i farmaci

Per chi assume farmaci non solo è necessaria una scorta adeguata alla durata del viaggio, ma anche una prescrizione medica dettagliata e scritta in inglese. Maggiori sono i dettagli, minori sono i rischi: per questo l’ISS e il Ministero della Salute consigliano di indicare nella prescrizione il nome commerciale del farmaco, il principio attivo e il dosaggio. In caso di farmaci salvavita, questi devono essere portati sempre con sé nel bagaglio a mano – in caso di viaggio in aereo – con la documentazione che ne attesti la necessità, che potrebbe essere richiesta nei controlli di sicurezza.

Inoltre, in presenza di patologie croniche, prima del viaggio è indispensabile consultare il proprio medico di base, così da valutare la necessità di modificare la terapia giornaliera.

In caso di paesi tropicali…

Le raccomandazioni si fanno più specifiche se la meta del viaggio è un paese tropicale. In tal caso, l’ISS e il Ministero della Salute consigliano innanzitutto di proteggersi dalle zanzare, sia di giorno che di notte, utilizzando abiti lunghi e colorati, scarpe chiuse, e dormendo in stanze con aria condizionata, così da evitare di riposare con le finestre aperte. Anche l’esposizione al sole può rappresentare un fattore di rischio: per questo, oltre all’applicazione della crema solare ad alta protezione e del repellente per corpo e viso, è consigliato evitare di uscire e di fare sport nelle ore più calde. Attenzione massima anche agli animali randagi: la rabbia è ancora endemica in tali aree.

Raccomandazioni igieniche

Nelle aree tropicali è fondamentale attenersi anche ad alcune specifiche norme igienico-sanitarie. Va utilizzata esclusivamente l’acqua in bottiglia, anche per lavarsi i denti, evitando inoltre il ghiaccio nelle bevande. Per quanto riguarda gli alimenti, sono da preferire alimenti ben cotti e sbucciati. I consigli si estendono anche al kit dei farmaci: secondo ISS e Ministero della Salute, fermenti lattici, paracetamolo, antinfiammatori, disinfettanti, garze, cerotti, antiemetico, betametasone, soluzione reidratante e ghiaccio sintetico sono elementi essenziali da portare con sé.

Rientro in sicurezza

Tuttavia, le misure di sicurezza non si fermano al viaggio. Infatti, l’ISS e il Ministero della Salute raccomandano, una volta tornati in Italia, di prestare attenzione all’insorgenza di sintomi quali febbre, dolori ossei, stanchezza, rash cutaneo, per circa 30 giorni. Se tali sintomi dovessero presentarsi, è necessario consultare immediatamente il proprio medico di base e, eventualmente, recarsi in un centro ospedaliero dove sia presente anche un reparto di malattie infettive.

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