I dati AIFA sulle infezioni ospedaliere
- Europa e Italia ancora lontani dagli obiettivi 2030 per la riduzione dei consumi e il contenimento delle resistenze
- In Europa il 30% delle infezioni ospedaliere è resistente, riducendo le opzioni terapeutiche a disposizione di medici e pazienti
- Resta elevato il consumo in Italia, +10% rispetto alla media europea nel 2024, e si utilizzano più antibiotici ad ampio spettro e di ultima linea (“Reserve”)
- Le Regioni del Sud mantengono il primo posto per consumi, rispetto al Centro e al Nord, nonostante una riduzione del 5,1% nel 2024
- Nel 2025 nove antibiotici attivi contro le infezioni multiresistenti inseriti nel Fondo dei farmaci innovativi
- Il 18 novembre AIFA accende un faro sull’antibiotico-resistenza. La sede si illumina di blu
Ecco i dati pubblicati a metà novembre 2025 Agenzia del Farmaco in Italia
Ogni anno, nell’Unione Europea oltre 35.000 persone muoiono a causa di infezioni provocate da microrganismi resistenti agli antimicrobici. Un numero superiore alla somma dei decessi per influenza, tubercolosi e HIV/AIDS. Sono 4,3 milioni l’anno i pazienti, nell’UE/Spazio Economico Europeo (SEE), che contraggono almeno un’infezione correlata all’assistenza sanitaria durante la degenza in ospedale. Ciò significa ogni giorno un paziente ricoverato su 14. Molte di queste infezioni sono sempre più difficili da curare: 1 microrganismo su 3 è ormai resistente a importanti antibiotici, limitando così le opzioni di trattamento. Inoltre, il 3% dei residenti nelle strutture di assistenza a lungo termine nell’UE/SEE va incontro ad almeno un’infezione legata all’assistenza sanitaria. Questi sono i dati del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), pubblicati oggi in occasione della Giornata europea per l’uso consapevole degli antibiotici 2025. Per richiamare l’attenzione e sensibilizzare sull’antibiotico-resistenza, il 18 novembre la sede dell’Agenzia italiana del farmaco si illumina di blu.
Qui i dati dell’Agenzia
