È stato pubblicato il Rapporto sulle attività dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) relativo al 2024. Il documento, presentato in vista della 78ª Assemblea Mondiale della Sanità, in programma dal 19 al 27 maggio, evidenzia i risultati conseguiti dall’OMS in oltre 150 Paesi in settori come l’accesso ai servizi essenziali e la risposta alle emergenze sanitarie, con l’obiettivo di contribuire ad una vita più sana per le popolazioni.
I risultati raggiunti
Nel 2024, rispetto agli anni precedenti, 431 milioni di persone in più hanno avuto accesso ai servizi sanitari essenziali, senza subire ricadute eccessive nelle proprie finanze domestiche. Altro dato evidenziato è quello degli oltre 637 milioni di persone che risultano meglio protette dalle emergenze sanitarie, grazie a un miglior livello di preparazione, alla disponibilità di contromisure eque e a sistemi più efficaci di rilevamento precoce dei rischi. Infine, oltre 1,4 miliardi di persone vivono in una condizione più sana, grazie alla riduzione del fumo, al miglioramento della qualità dell’aria e ad un accesso più ampio ad acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari.
I progressi per una copertura sanitaria universale
Secondo il rapporto, in molti Paesi ci sono diversi ambiti sanitari considerati particolarmente critici. Per offrire un sostegno concreto, l’OMS ha avviato una serie di azioni mirate in queste aree ritenute critiche, come la salute materna e neonatale. Secondo i dati, ogni 7 secondi una donna o un neonato muore per complicazioni legate al parto. L’OMS ha perciò deciso di supportare oltre 40 Paesi al fine di rafforzare i servizi in questo ambito. Sul fronte della carenza di personale sanitario, con un deficit previsto di 11 milioni di unità entro il 2030, sono già stati affiancati 11 Paesi nella pianificazione di investimenti strategici.
Per quanto riguarda i problemi relativi alla salute mentale, che colpiscono circa un miliardo di persone e che, nel 90% dei casi, non vengono adeguatamente trattati, è previsto l’ampliamento all’accesso ai servizi relativi al trattamento di tali problematiche in 9 Paesi, raggiungendo oltre 70 milioni di persone. Sempre nel 2024, 7 Paesi hanno eliminato almeno una malattia tropicale trascurata, portando il totale globale a 54. Capo Verde ed Egitto, ad esempio, sono certificati liberi dalla malaria.
Inoltre, l’OMS ha raccomandato i primi vaccini contro il virus RSV nei neonati, ampliato l’accesso al vaccino contro il vaiolo delle scimmie e lanciato un’iniziativa per introdurre il primo vaccino contro la tubercolosi per adolescenti e adulti. Infine, è migliorato l’accesso a prodotti sanitari sicuri e di qualità, con l’approvazione di nuovi farmaci e dispositivi, il sostegno alla produzione locale in 9 Paesi e il supporto a 35 produttori per l’adeguamento agli standard internazionali
Prevenzione e risposta alle emergenze
La maggiore preparazione in risposta ad un’emergenza sanitaria dichiarata dall’OMS è dovuta ad una serie di fattori chiave. Importanti, in tal senso, sono state la sorveglianza collaborativa – che ha permesso di valutare e gestire 494 eventi ritenuti minacciosi, grazie anche all’utilizzo di moderne tecnologie di monitoraggio – ed una serie di cure salvavita, con una rapida risposta e fornitura di risorse essenziali. Infatti, l’OMS ha fornito assistenza clinica, acqua potabile e un maggiore controllo delle infezioni in 45 Paesi, gestito 51 crisi sanitarie in 89 nazioni e supportato milioni di persone.
Ciò è stato possibile grazie al miglioramento dellaccesso a risorse essenziali, come l’ossigeno, e al rafforzamento della sorveglianza e delle infrastrutture, che ha permesso di aumentare anche la protezione degli operatori sanitari. Importante l’intervento anche nella Striscia di Gaza: grazie all’invio di materiali per 38,5 milioni di euro e ad un team di 82 esperti logistici, è stato possibile vaccinare oltre 560.000 bambini in risposta alla diffusione del poliovirus di tipo 2, raggiungendo una copertura del 94%.
Misure per una vita più sana
Nel 2024, l’OMS ha contribuito al miglioramento della salute globale affrontando alcune delle principali minacce. Per contrastare l’inquinamento da antibiotici, causa crescente di resistenza antimicrobica, ha pubblicato le prime linee guida per la gestione dei rifiuti industriali nel settore farmaceutico, formando ispettori in 52 paesi. Con oltre un miliardo di migranti e rifugiati nel mondo, spesso privi di cure adeguate, l’OMS ha rafforzato l’inclusione sanitaria formando migliaia di operatori, sviluppando strumenti di monitoraggio e promuovendo strategie culturali inclusive.
Inoltre, L’OMS ha sostenuto oltre 100 paesi nell’attuazione di politiche efficaci contro tabacco, alcol, cattiva alimentazione e sedentarietà. Contro la malnutrizione infantile, l’OMS ha coordinato interventi che hanno raggiunto oltre 9 milioni di bambini in 15 paesi, contribuendo a salvare più un milione di vite. Infine, per ridurre gli incidenti stradali, l’OMS ha supportato riforme legislative e strategie di prevenzione, contribuendo a ridurre i decessi in 45 paesi, in alcuni casi anche del 50%.
Un supporto necessario
“Molti Paesi stiano facendo progressi su una vasta gamma di indicatori sanitari, aiutando le loro popolazioni a vivere una vita più sana, offrendo loro un maggiore accesso ai servizi sanitari essenziali e proteggendole dalle emergenze sanitarie – ha spiegato Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore Generale dell’Oms -. In un mondo caratterizzato da molteplici sfide sovrapposte e risorse limitate per la salute globale – conclude – questi risultati dimostrano perché il mondo ha bisogno di un’Oms forte e finanziata in modo sostenibile, che fornisca il supporto affidabile e di alta qualità su cui i Paesi e le loro popolazioni fanno affidamento”.
