A dieci anni dalla sua introduzione, il Regolamento eIDAS evolve in eIDAS 2.0, che, nel 2024, ha introdotto cinque nuovi servizi fiduciari qualificati. L’obiettivo è creare un ecosistema digitale europeo più sicuro e interoperabile tra cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni. Un cambiamento che riguarda anche la sanità, dove la corretta conservazione digitale dei documenti è fondamentale per garantire sicurezza, autenticità e continuità dei dati clinici.
Andrea Lisi, presidente ANORC Professioni e coordinatore della tavola “Nuovi servizi fiduciari ex Regolamento UE 910/2024: le opportunità in sanità” durante Welfare, la fiera del fare Sanità, ha tentato di spiegare gli impatti attesi dell’attuazione normativa sulla nostra società e le strategie adottate dagli operatori di mercato per affrontare tale cambiamento.
“Archiving” tra i servizi fiduciari qualificabili
«Il regolamento europeo ha finalmente integrato anche l’“archiving” tra i servizi fiduciari qualificabili» spiega Lisi. «È un passo fondamentale, perché in Italia da anni si lavora su questo tema con grande competenza, ma finora mancava un riconoscimento a livello comunitario».
L’Italia, come ricorda Lisi, è stata «pioniera nel definire standard e linee guida per la formazione, gestione e conservazione dei documenti informatici, sia pubblici che privati. Siamo stati tra i primi Paesi a comprendere che la digitalizzazione non può fermarsi alla semplice firma o alla trasmissione del documento. È altrettanto essenziale garantirne nel tempo autenticità, integrità e sicurezza, specie nel settore sanitario dove si trattano dati estremamente sensibili».
La memoria digitale della sanità
Un altro tema cruciale per ospedali e aziende sanitarie è quello della conservazione digitale della memoria sanitaria dei pazienti: «cartelle cliniche, referti, consensi informati e dati diagnostici devono restare accessibili, autentici e protetti anche a distanza di anni. Una cartella clinica – osserva Lisi – deve essere conservata per sempre, e ciò richiede infrastrutture e competenze affidabili. L’Italia ha sviluppato delle pratiche che molti Paesi europei, oggi, ci invidiano».
L’Europa guarda all’esperienza italiana
Il nuovo regolamento eIDAS 2.0, aggiornato nel 2024, rappresenta però una sfida: «Il mercato italiano – spiega Lisi – si è strutturato su determinati standard, coerenti con le linee guida AgID. Ora l’Europa dovrà decidere se modellarsi sulla nostra esperienza o introdurre criteri differenti. È un passaggio cruciale, perché da queste scelte dipenderà anche l’evoluzione dei servizi fiduciari in ambito sanitario».
Il confronto che si terrà a Welfare riunirà esperti del settore, come Andrea Caccia, iChairman of CEN/CENELEC JTC 19 on Blockchain and Distributed Ledger Technologies CEN/CENELEC, Vicepresidente commissione e-Business e Servizi Finanziari UNINF, Patrizia Gentili, Consultant and teacher in Digitalization Amministratore unico RG3 Digital Consulting Srls, Igor Marcolongo Head of Business Evolution, Carolina Nacca, Data Protection Officer presso CSA, e Patrizia Sormani, Presidente ANORC Mercato.
I cambiamenti per la sanità italiana
La tavola rotonda sarà l’occasione per capire anche quali saranno gli impatti concreti del nuovo quadro normativo sulle strutture sanitarie italiane. «Cercheremo di spiegare cosa devono fare concretamente le organizzazioni per essere in regola: dalla nomina del responsabile della conservazione, alla qualificazione dei propri sistemi, fino alla scelta dei futuri servizi fiduciari europei».
«Un appuntamento tecnico ma decisivo – conclude Lisi – perché si sta discutendo ora in Europa di norme che avranno un grande impatto sul mercato italiano. È il momento di far valere la nostra esperienza e portare la sanità digitale verso un modello europeo basato su fiducia, sicurezza e continuità».
