La Transazione stragiudiziale è sicura: «In sanità il danno erariale nasce, spesso, dall’evitarla»

«I vertici della Pubblica Amministrazione sono ancora restii a transigere, ma la paura è infondata» spiega il Presidente di sezione Giurisdizionale della Corte dei conti Vito Tenore. L’incontro con la comunità sanitaria a Welfair, martedì 4 novembre, a Fiera di Roma
«I vertici della Pubblica Amministrazione sono ancora restii a transigere, ma la paura è infondata» spiega il Presidente di sezione Giurisdizionale della Corte dei conti Vito Tenore. L’incontro con la comunità sanitaria a Welfair, martedì 4 novembre, a Fiera di Roma

«Da Magistrato vedo che le richieste di risarcimento nei confronti della Pubblica Amministrazione sono in continuo aumento. Una vera aggressione. Siano esse legate alle buche stradali, alla responsabilità sanitaria, alla vigilanza dei professori in classe, alla omessa manutenzione di immobili, a ritardi procedimentali, a mancati pagamenti e queste richieste pesano gravemente sia sulla macchina pubblica che sul buon funzionamento del sistema giudiziario».

«La strategia migliore al momento reperibile – spiega il Presidente di sezione Giurisdizionale della Corte dei conti Vito Tenore – è quello di ridurre i costi e lo strumento più indicato, in casi chiari e circoscritti, è offerto dalla possibilità di mediare, transando in via stragiudiziale. Nell’ambito della responsabilità civile in sanità i casi specifici ai quali faccio riferimento sono quelli nei quali è scontato o facile da predire, grazie all’istruttoria effettuata dal Comitato di Valutazione Sinistri e, ove presente, dalla compagnia assicuratrice, che il giudizio del Tribunale vedrà soccombente l’amministrazione pubblica».

Vito Tenore

«In questi casi la transazione – continua il Giudice – è uno strumento nel quale vincono tutti: le strutture sanitarie e le compagnie risparmiano, i pazienti vengono risarciti in fretta, i sanitari evitano un procedimento di lungo corso, Magistrati e Tribunali possono dedicarsi a giudizi più rilevanti». Eppure, la transazione in sanità è ancora poco praticata perché «prevale una logica attendista che vede gli amministratori pubblici aspettare il giudizio per delegare la responsabilità della scelta al giudice. Pensano che sia più sicuro perché hanno paura di dover rispondere di danno erariale scegliendo di transare prima di una sentenza. Spesso, è invece vero esattamente il contrario. Ma per farlo capire dobbiamo cambiare la cultura attraverso la formazione, in particolare dei Direttori Generali».

L’incontro in presenza con la comunità sanitaria

A questa esigenza risponde l’incontro La transazione in sanità non è un rischio l’appuntamento a Welfair, fiera del fare Sanità a Fiera di Roma martedì 4 novembre che vedrà il professore Vito Tenore parlare ai dirigenti di ASL e rispondere alle loro domande. Su www.beesanitamagazine.it un’anteprima dei temi trattati.

Il manager che autorizza una transazione stragiudiziale rischia un procedimento presso la Corte dei conti?

«No, ma può essere vero il contrario. Rischia chi, in presenza di buone ragioni per transare, sottopone l’Amministrazione a costi aggiuntivi e all’entità maggiore del contenzioso che risulterà, prevedibilmente, dalla sentenza».

Qual è il principio normativo che tutela la transazione stragiudiziale?

«Nessun Giudice della Corte dei conti può ‘sindacare’ una transazione ben argomentata: la legge 20 del 14 gennaio 1994, all’art. 1, prevede il principio di insindacabilità nel merito delle scelte discrezionali. L’archetipo delle scelte discrezionali è la transazione stragiudiziale. Sia chiaro: discrezionale non significa arbitrario. Significa decidere, caso per caso, sulla base delle informazioni disponibili e dei pareri autorevoli dei consulenti medico-legali, specialisti e legali. Una transazione ben argomenta è come un vestito su misura che armonizza i diversi pareri: se è ben motivata è insindacabile».

«In ogni caso lo stesso art. 1, legge n. 20, al comma 1.1. prevede che “In caso di conclusione di un accordo di conciliazione nel procedimento di mediazione o in sede giudiziale da parte dei rappresentanti delle amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, la responsabilità contabile è limitata ai fatti ed alle omissioni commessi con dolo o colpa grave, consistente nella negligenza inescusabile derivante dalla grave violazione della legge o dal travisamento dei fatti”».

Cosa rende una transazione ben motivata e, quindi, sicura per il manager pubblico?

«Gli elementi che la Corte dei conti va ad esaminare sono gli stessi sui quali una pubblica amministrazione basa la sua scelta: il parere degli esperti, luminari, specialisti della materia. Sono principalmente motivazioni tecniche, perché il giudice si basa sull’autorevolezza che l’esperto ha conquistato sul campo. Il mio consiglio agli amministratori pubblici è: trovare dei periti affidabili. Quando le perizie sono convincenti per il manager pubblico lo sono anche per i Magistrati della Corte».

Quindi in pratica?

«Il Direttore Generale che firma una transazione ben motivata può stare tranquillo».

Cosa cambia, invece, nel caso della rivalsa verso il professionista sanitario?

«È importante sottolineare che non esiste correlazione tra la transazione e il riconoscimento della colpa grave. La Corte dei conti si occupa dei giudizi di rivalsa esattamente nello stesso modo sia in caso si transazione che in caso di condanna nel processo civile. In caso di transazione, la rivalsa, ove riconosciuta, viene calcolata sull’importo concordato tra le parti che è, generalmente più contenuto rispetto a quello riconosciuto dai Tribunali. E, lo ripeto: transigere non significa riconoscere la colpa grave del professionista. Non c’è automatismo tra le due cose. Una condanna civile o una transazione potrebbero comunque portare ad una assoluzione in sede contabile, valutando la colpa grave ed il nesso causale secondo il prudente apprezzamento del giudice contabile».

Cosa serve, dunque, per far crescere la cultura della transazione?

«L’unica risposta è: formazione, formazione, formazione! Il confronto diretto e di persona con gli (e tra) gli amministratori pubblici è lo strumento più efficace per mediare e far comprendere la consapevolezza che la transazione stragiudiziale è sicura ed è vantaggiosa per tutti gli attori coinvolti. In ogni appuntamento formativo e congresso sanitario dovrebbe esserci un momento dedicato al crescente impatto dei contenziosi e agli strumenti per contenerlo, rassicurando medici e dirigenti sulla bontà dello strumento conciliativo/transattivo».

Per saperne di più:

Vito Tenore incontrerà attori e attrici della sanità nell’incontro aperto alle domande del pubblico La transazione in sanità non è un rischio che si terrà a Welfair, fiera del fare Sanità martedì 4 novembre a Fiera di Roma.

Il prof. Tenore è anche autore del basilare volume: Studio sulla responsabilità disciplinare, civile, penale e amministrativo-contabile del personale sanitario. Normativa, giurisprudenza, dottrina, edito da Anicia Edizioni: l’unico saggio dedicato all’analisi sistematica dei 4 profili di responsabilità che riguardano il personale sanitario.

Partecipa al cambiamento con Welfair e vivi da protagonista il confronto che costruisce la sanità del domani.

Facebook
X
LinkedIn
WhatsApp

Ti potrebbe anche interessare:

di Tommaso Vesentini
21 Ottobre, 2025

ARTICOLI CORRELATI

Vedi tutti gli articoli della sezione:

Banner MAG 600x600px_Tavola disegno 1

Il 4-5-6-7 novembre 2025 questo e molti altri temi importanti per il futuro della sanità saranno al centro di Welfair, la fiera del fare Sanità a Fiera di Roma che riunisce gli esperti e le esperte di governance dell’intera filiera sanitaria.
Vedi programma.

Iscriviti gratuitamente e velocemente per partecipare

Cerca

Compila il form per scaricare il Libro bianco

ISCRIVITI