Vivere bene, con dignità e con uno scopo, non deve essere un lusso per le persone con demenza, ma un diritto fondamentale. In assenza di una cura definitiva, la riabilitazione rappresenta una strada che abbiamo il dovere collettivo di percorrere. Questo è quanto emerge dal World Alzheimer Report 2025. Il documento, redatto da Alzheimer’s Disease International, vede proprio nella riabilitazione alla demenza la strada da battere da parte dei governi.
L’utilità del rapporto
Le persone che vivono con la demenza affrontano numerosi ostacoli: dall’ottenere una diagnosi accurata all’avere accesso a cure, trattamenti e sostegno adeguati con il progredire della condizione. Troppo spesso persiste la convinzione che non ci sia nulla da fare, che chi riceve una diagnosi di demenza debba accettare passivamente la perdita di funzionalità e autonomia fin dal primo giorno. Tuttavia, con il miglioramento delle tecniche diagnostiche, un numero crescente di persone riceve la diagnosi in una fase più precoce della malattia.
La questione della riabilitazione
La riabilitazione non è una bacchetta magica che cancella tutti i sintomi della demenza. Ciò che offre, tuttavia, sono strumenti per valorizzare le capacità residue e gestire i sintomi con un grado di autonomia e dignità troppo spesso negato. Questi aspetti intangibili sono inestimabili per la qualità di vita del paziente e dei suoi cari. Infatti, li rendono capaci di adottare strategie per prolungare l’indipendenza, svolgere attività significative il più a lungo possibile e coltivare un senso di scopo che ha un impatto reale sul morale e sul benessere complessivo del paziente.
La riabilitazione per la demenza può essere sottoutilizzata e trascurata come intervento legittimo post-diagnosi ma, come dimostrato nel rapporto, vale la pena esplorarla e investirvi. Permangono però barriere all’inserimento della riabilitazione come approccio più diffuso alla demenza. La mancanza di consapevolezza resta un ostacolo importante, così come la scarsa preparazione dei sistemi sanitari a implementare un livello così mirato di assistenza su scala più ampia.
Versatilità e necessità
Nei Paesi in cui il trattamento e l’assistenza per la demenza sono difficili da ottenere, spingere sulla riabilitazione può sembrare come mettere il carro davanti ai buoi. Tuttavia, le linee guida pratiche contenute nel report incoraggiano il lettore a riflettere su come possano essere applicate ai propri pazienti o ai propri cari. Non esiste un piano di riabilitazione valido per tutti: ciascuno deve personalizzare obiettivi e strategie in base alle proprie motivazioni e possibilità.
La riabilitazione può essere realizzata grazie a un’équipe di professionisti sanitari, oppure essere pensata dal paziente e portata avanti con l’aiuto di un supporto informale. Per ampliare i benefici della riabilitazione, servono più sostenitori, ricercatori, professionisti della salute e dell’assistenza, basti pensare alla gravosità della mansione di caregiver. Soprattutto, sono necessari governi disposti a investire in questo ambito, così da raccogliere dati e supportare sempre di più per chi è affetto da Alzheimer.