Innovazione digitale e sostenibilità del sistema sanitario: il ruolo delle competenze organizzative

Tra le sfide di un sistema sotto pressione, l’innovazione digitale può fare la differenza. Ma servono competenze, interoperabilità, formazione e nuovi strumenti di analisi. Due progetti in pediatria mostrano come la telemedicina possa creare valore reale per famiglie, clinici e aziende sanitarie.
Innovazione digitale

Gianvincenzo Zuccotti (Professore Ordinario di Pediatria, Ospedale dei Bambini Buzzi – Università degli Studi di Milano), Letizia Magnani (Assegnista di ricerca in Economia aziendale, Dipartimento di Economia, Management e Metodi Quantitativi, Università degli Studi di Milano), Valeria Calcaterra (Professoressa Associata di Pediatria, Ospedale dei Bambini Buzzi – Università degli Studi di Pavia) e Marta Marsilio (Professoressa Ordinaria di Economia Aziendale, Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche, Università degli Studi di Milano), in questo articolo raccontano come l’innovazione digitale possa contribuire alla sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale, a patto che sia accompagnata da solide competenze organizzative e strumenti di valutazione multidimensionale.

Le sfide del SSN e il ruolo dell’innovazione

Il Servizio Sanitario Nazionale italiano si trova di fronte a sfide decisive, dettate da un’evoluzione demografica e sociale che vede un aumento significativo della popolazione anziana e dei pazienti cronici. In questo scenario, l’innovazione tecnologica emerge come un alleato fondamentale per migliorare i servizi sanitari, ma al tempo stesso richiede elevate competenze organizzative per una sua efficace integrazione. Il PNRR ha destinato ingenti investimenti a tale scopo, ma è fondamentale garantire che queste risorse si traducano in servizi sostenibili e scalabili.

Sostenibilità in sanità attraverso l’innovazione digitale

La sostenibilità nel settore sanitario si configura non solo come una questione economica, ma anche sociale e ambientale, in linea con l’approccio degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, garantendo equità, efficacia e appropriatezza delle cure, unite a una gestione oculata delle risorse umane, tecnologiche e finanziarie e alla riduzione dell’impronta ecologica del settore.

Valeria Calcaterra
Gianvincenzo Zuccotti
Marta Marsilio
Letizia Magnani

La telemedicina come leva di accessibilità ed efficienza

Tra le innovazioni digitali, la telemedicina si è affermata come uno strumento chiave, in particolare a seguito della pandemia da Covid-19, dimostrando impatti positivi e creazione di valore per pazienti, operatori sanitari e aziende sanitarie. La sua applicazione non solo migliora l’accessibilità alle cure della popolazione e ottimizza i processi, ma contribuisce anche a ridurre i costi.

Gli impatti concreti di due iniziative di telemedicina

Proprio per misurare concretamente come la telemedicina possa creare valore, l’Ospedale dei Bambini Buzzi e l’Università degli Studi di Milano hanno misurato gli impatti in ottica di sostenibilità di due iniziative di innovazione digitale in pediatria.

  • La prima iniziativa è un sistema di telecardiologia, che prevede l’effettuazione degli ECG pediatrici da parte del pediatra sul territorio e la trasmissione e refertazione da parte dei cardiologi pediatrici del Buzzi.
  • La seconda iniziativa prevede le dimissioni ospedaliere anticipate dei pazienti pediatrici del Buzzi, con televisite di controllo tramite un dispositivo che i genitori utilizzano per la presa dei parametri necessari direttamente da casa. I risultati hanno confermato il successo della telemedicina su diverse dimensioni.

Benefici per pazienti e caregiver

Per pazienti e caregiver sono stati confermati outcome clinici del tutto comparabili a quelli delle prestazioni in presenza, e setting di cura (territorio e domicilio) dei piccoli pazienti appropriato. La soddisfazione è risultata molto elevata, tra il 90% e il 100% per entrambe le iniziative, e sono stati calcolati risparmi economici tra i 30 e i 40 euro per singola famiglia.

Soddisfazione e impatto sulla pratica professionale

Per i professionisti sanitari si rileva un alto grado di soddisfazione (100%), ed è stata riportato come entrambe le iniziative abbiano consentito l’ottimizzazione della pratica lavorativa.

Per l’azienda sanitaria e la società nel suo complesso, si è riscontrato un aumento dell’accessibilità per i pazienti: ad esempio, l’iniziativa di dimissioni anticipate permette di liberare due giornate di degenza per ogni caso, con conseguente aumento della disponibilità di posti letto. L’accessibilità aumentata si traduce anche in riduzione delle liste d’attesa, con l’iniziativa di telemonitoraggio che permette di recuperare due giornate di agenda cardiologica a settimana.

Meno spostamenti, più sostenibilità ambientale

La riduzione degli spostamenti casa-ospedale non fa solo risparmiare tempo alle famiglie, che evitano il traffico cittadino, ma ha anche benefici dal punto di vista ambientale perché si traduce in un risparmio di emissioni di CO2.

Un risparmio misurabile

La misura del successo delle due iniziative può essere sintetizzata considerando che, “tutto compreso”, l’intero sistema risparmia circa 50 euro per ciascuna prestazione di telecardiologia e circa 664 euro per ciascuna dimissione anticipata con televisite. Questa è una prospettiva interessante, dato che, da un lato, solo in Lombardia si effettuano ogni anno 1,7 milioni di ECG per bambini e adulti, e dall’altro, per le dimissioni anticipate, ipotizzando solo i pazienti potenzialmente trattabili dal Buzzi, si tratterebbe di circa mezzo milione di euro in 5 anni.

Le competenze organizzative come fattore critico di successo

L’analisi delle due iniziative ha portato a una riflessione sulle competenze organizzative oggi richieste per il successo dell’innovazione digitale in sanità. Non basta infatti disporre delle tecnologie più avanzate se queste non vengono accompagnate da una ridefinizione dei ruoli professionali, dei flussi informativi e delle modalità di erogazione dei servizi che tengano conto delle specificità della telemedicina.

In questo contesto, alcune direttrici strategiche risultano particolarmente rilevanti per garantire un’implementazione efficace e sostenibile della telemedicina.

Infrastrutture abilitanti e interoperabilità

È imprescindibile dotarsi di dispositivi e piattaforme tecnologiche abilitanti, come, per le iniziative esaminate, la strumentazione per l’effettuazione e la trasmissione degli ECG, la piattaforma per le televisite e i dispositivi di rilevazione dei parametri per il paziente a casa. Questa è la base per avere a disposizione le funzionalità tecniche per supportare efficacemente l’erogazione di servizi digitali, garantendo affidabilità, sicurezza, interoperabilità e integrazione dei dati nei diversi setting assistenziali ospedale-territorio.

Flussi informativi e interoperabilità

L’iniziativa di telecardiologia ha evidenziato l’urgenza del tema relativo ai flussi informativi e all’interoperabilità. Insieme alla sinergia tra i professionisti ospedalieri e quelli territoriali, è stato fondamentale costruire una solida architettura per i flussi informativi e assicurare l’interoperabilità tra i sistemi per garantire continuità e coerenza nell’erogazione dei servizi tra ospedale e territorio, evitando la frammentazione e migliorando la qualità del dato clinico.

Formazione di operatori e caregiver

È risultata necessaria la formazione digitale del personale clinico, del personale amministrativo e dei pazienti con i loro caregiver, che diventano parte attiva dell’erogazione della cura. Nell’iniziativa di dimissioni anticipate, ad esempio, i caregiver hanno imparato la corretta presa e comunicazione dei parametri durante le televisite, assistiti a distanza dal medico. La formazione per il personale deve andare oltre l’uso tecnico degli strumenti, includendo anche la gestione del dato digitale, la relazione a distanza con il paziente e l’integrazione delle attività di telemedicina nella pratica clinica quotidiana.

Valutazione condivisa dei servizi

È rilevante coinvolgere pazienti, caregiver e professionisti sanitari nel processo di co-valutazione del servizio di cura erogato tramite il digitale, per permette di migliorarne l’aderenza ai bisogni reali e favorire processi di miglioramento continuo, aumentando l’appropriatezza e la qualità delle cure. Non solo: co-valutare il servizio si è dimostrato, per le due iniziative, anche una modalità efficace per comunicare il valore creato dalla telemedicina per chi ne fruisce.

Valutazione multidimensionale e trasparente

Insieme alla co-valutazione dei servizi, è stata importante per le due iniziative l’analisi della performance con indicatori non solo economici, ma anche di impatto sociale e ambientale. È necessario costruire valutazioni che permettano una comunicazione trasparente dei risultati sia all’interno dell’azienda sanitaria, rivolgendosi ai professionisti sanitari e al personale amministrativo, sia all’esterno, per informare pazienti, cittadini e decisori pubblici sul valore generato dai servizi di telemedicina implementati.

Scalabilità e governance dell’innovazione

A partire da valutazioni a 360 gradi che informino riguardo la sostenibilità e la scalabilità delle iniziative di innovazione digitale in sanità, è poi possibile aumentare il numero di pazienti che possono beneficiarne ed espandere i contesti territoriali che ne possano usufruire. Questo consente al policy maker di prendere decisioni che portino l’innovazione digitale veramente a disposizione di tutti i cittadini.

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